martedì 16 ottobre 2007

Il mio blog è chiuso. In questo 20 mesi ho parlato di ...

lunedì 15 ottobre 2007

Blog Action Day

Blog Action Day
Il 15 ottobre, i blogger si uniranno per focalizzare l'attenzione di ognuno su una sola, importante problematica. Quest'anno l'argomento di discussione sarà l'ambiente. Ogni blogger scriverà un articolo sull'ambiente, in modo del tutto personale e collegato all'argomento del suo blog. Il nostro scopo è far parlare tutti di come costruire un futuro migliore.

Per questa è la vista della penisola di San Felice del Benaco nella primavera del 2007. Basta spostarsi di pochi chilometri ed andare a Manerba per vedere come il territorio e l'ambiente possono essere messi in crisi dalla pressione edilizia.
Non si costruisce un futuro sostenibile se non si è in grado di conservare l'ambiente affinché anche le future generazioni possano goderne, almeno quanto lo godiamo noi.

La pressione edilizia che ha conosciuto il Garda in questi anni non ha nulla a che spartire con la crescita economica e sociale delle comunità locali.
Chi ha costruito e si è arricchito sono i grossi gruppi economici e finanziari.
Legambiente ha denunciato che le operazioni finanziarie che hanno riguardato il nostro territorio (Garda bresciano) possano essere ricondotte al riciclaggio di capitali di dubbia provenienza.

Dobbiamo aver ben presente che il problema della casa per le future (e attuali) generazioni non può essere risolto attraverso una indiscriminata edificazione del territorio.

Il Comune di Salò ha gettato fumo negli occhi con la promessa di edilizia convenzionata in cambio di grosse operazioni di edificazione privata. Il risultato è che le case accessibili a chi davvero ne ha bisogno (si pensi all'ex campo sportivo di Campoverde) sono in costruzione da anni, con lavori che procedono a rilento, e i costi sono lievitati in modo incontrollato. Al contrario le altre attività edificatorie, di dimensioni abnormi, viaggiano veloci verso il "libero mercato".

Blog Action Day è l'ultimo post del mio blog.
Per L'AltraSanFelice tutelare l'ambiente vuol dire lanciare questo messaggio:
non facciamoci imbrogliare da chi ci promette una casa e ci ruba l'intero territorio (stupendo) in cui viviamo!

domenica 14 ottobre 2007

Fine di una avventura


Con oggi si chiude il mio blog "L'AltraSanFelice".

Domani posterò il mio contributo per il BlogActionDay, poi il blog verrà chiuso.

Inizia invece una nuova grande avventura: il PD in Italia e anche a San Felice.

Oggi è stata una grande giornata. I votanto sono aumentati rispetto alle primarie del 2005. Un buon inizio!

Un grazie a tutti quelli che in questi 20 mesi mi hanno letto.

Ciao, DAVID

venerdì 12 ottobre 2007

Succedono cose nuove, dipendono anche da te


Si vota dalle 7:00 alle 20:00.

Il seggio sarà presso il palazzo ex-Monte di Pietà.


Votare non comporta l’iscrizione al Partito Democratico.
Per sostenere le Primarie ti è richiesta la sottoscrizione minima di 1 Euro.

mercoledì 10 ottobre 2007

Per un partito wiki

Un wiki è un sito web (o comunque una collezione di documenti ipertestuali) che permette a ciascuno dei suoi utilizzatori di aggiungere contenuti, come in un forum, ma anche di modificare i contenuti esistenti inseriti da altri utilizzatori.
Il termine wiki può anche riferirsi al software collaborativo utilizzato per creare un sito web.
Wiki - in base alla etimologia - è anche un modo di essere.
Wiki wiki deriva da un termine in lingua hawaiiana che significa "rapido" oppure "molto veloce".
A volte wikiwiki o WikiWiki o Wikiwiki sono usati al posto di wiki.
(Fonte Wikipedia)


Forse qualcuno si ricorderà che avevo cercato di esporre questo concetto (partito-wiki) riferito al PD nella serata del 4 settembre quando siamo andati a costituire il comitato locale per il PD a San Felice.

Oggi sfogliando il blog di Maurizio Martina (il futuro segretario regionale del PD in Lombardia) ho trovato questo contributo:
"La sfida per il PD è crescere come una grande opera collettiva e volontaria: "un partito nell'era di Wikipedia", frutto dell'apporto di idee e di impegno più ampio e partecipato possibile. Per fare questo è importante avviare un confronto pubblico e libero e prevedere ampi spazi di democrazia diretta a tutti i livelli così come forme di adesione e partecipazione flessibili: sezioni territoriali, ma anche associazioni tematiche, spazi di discussione Internet, fondazioni di studio ed elaborazione politica".
Ecco, trovo che questa immagine del Partito alla wikipedia colga davvero il senso del nostro lavoro.

Infine ho cercato di tradurre localmente questi concetti creando un “contenitore collaborativo” (wiki appunto) per far nascere in modo partecipato il PD a San Felice. E’ nato dunque http://pdsanfelicedelbenaco.blogspot.com/ il wikispace del PD di San Felice dove ciascuno può collaborare attivamente (basta mandarmi una mail per capire come).


Quali sono i concetti che stanno alla base di questa visione diversa di un modo di ragionare e quindi di fare politica?

Rapidità e tempi certi:
Fare politica deve essere permesso a tutti, non solo a chi a “buon tempo” da spendere (o da sprecare). Ci si deve trovare spesso. Deve essere chiaro su cosa si è chiamati a decidere. Si deve sapere a che ora inizia e quando finisce una riunione.
Deve essere certo che entro una determinata ora si decide, se c’è da votare si vota, ma è fondamentale arrivare a prendere una decisone. Se ogni volta si rimanda finirà che solo chi si può permettere di sprecare il proprio tempo potrà occuparsi di politica. Ciò non è democratico!
Gli strumenti informatici (email, siti web, forum, wikispace, blog) al contrario consentono di ottimizzare l’uso della risorsa tempo.
Non saper scrivere una email oggi è come non saper telefonare o leggere per chi vuole occuparsi di politica, di socialità e di collettività. E' un forte limite e dimostra inadeguatezza.


Apertura e partecipazione.
La partecipazione deve essere favorita garantendo a tutti di partecipare e di farlo sempre. L’apporto collettivo (wikimode di operare) garantisce l’apporto creativo di ciascuno e consente quindi di arrivare a una sintesi


Adozione del criterio “una testa un voto”
Quando si deve votare deve essere garantito il concetto di “una testa un voto”. per ridurre il peso dei raccoglitori di deleghe. Solo così il concetto di partecipazione prende significato e si traduce in “partecipazione al processo decisionale” e non rimane un concetto astratto.


Per fare un Partito Nuovo servono modalità nuove (e non quelle della vecchia politica), quindi chi ci crede è bene che si faccia avanti per aiutare il nostro paese a voltare pagina, davvero.

lunedì 8 ottobre 2007

Qualcosa deve cambiare

Ho trovato davvero interessante questo contributo di Massimo Balliana e quindi voglio "farlo mio" sul LAltraSanFelice.
Massimo è un cittadino normale che ha voglia di cambiare la politica, davvero. Non solo a parole.
Come me vuole che l'occasione del PD non vada perduta e quindi insieme ad altre persone (semplici cittadini) ha dato vita ai Circoli del Partito Democratico
Venerdì sera sono stato ad un incontro pubblico organizzato per presentare i candidati delle 4 liste bresciane che concorrono alle primarie del 14 ottobre.Ho così scoperto due grandi novità: non possiamo più fare riferimento al Manifesto del PD poiché non è ritenuto più valido dagli esponenti di Ds e Margherita: è stato scritto da un ristretto numero di persone (chissà chi le ha nominate?!?) non sufficientemente rappresentativo di tutte le componenti che contribuiscono alla nascita del PD; ad oggi non ci è dato di sapere su quali basi, valori e regole verrà scritto il nuovo Manifesto.
L'altra novità è la nascita dell' "etica dell'unità" secondo la quale è stato un errore le candidature di Bindi e Letta contro Veltroni. Meglio il pensiero unico perché la gente potrebbe non capire.
Poi il via ai soliti discorsi a proposito del Nord che chiede più attenzione, la legge elettorale da cambiare, le pensioni dei parlamentari da rivedere, invito a rideclinare la politica, mettere in discussione le vecchie ideologie, orizzonti nuovi, il rispetto politico per la persona, le donne e i giovani, la composizione delle liste, la necessità di un PD che sappia contrastare la controffensiva conservatrice in atto in Italia dagli anni '90...
Un giovane si permette di raccontare la sua esperienza: "noi abbiamo fatto un incontro di collegio per la nostra lista e abbiamo votato l'ordine di lista facendo una sorta di primarie delle primarie" e subito una reazione degna del nuovo che avanza: ma cosa credi anche noi l'abbiamo fatto, non siete gli unici ad essere democratici, basta con la demonizzazione dei partiti, e via dicendo.
Quando si arriva alla domanda più normale e naturale per queste primarie che andremo fare e cioè quali regole intendono proporre per la costruzione del nuovo PD la risposta di quasi tutti i candidati è sconcertante: la domanda è molto difficile e complessa, dare una risposta non è facile e via con affermazioni generiche e poco impegnative. Sconcertante!!!
Non poteva mancare la lezione del capetto di partito che democraticamente annuncia di essersi annoiato, che l'unica a "volare alto" é stata la candidata compagna, che, si capisce, fa politica da lunga data, lei si che sa parlare, ma cosa gli è toccato sentire un giovane che spara banalità, una candidata che, secondo lui, non sa argomentare bene le sue scelte e adesso basta critiche, basta con l'anti politica, e le lacrime e sangue di Ds e Margherita artefici della nascita del PD dove le mettiamo? ... Nel finale concitato tra discussione sulle liste bloccate e primarie ci tocca pure sentire che il problema non è il numero dei ministri, perché la gente se anche fossero 50 ma lavorassero bene non avrebbe problemi ad accettarli anzi sarebbe contenta. Hanno capito tutto.
A noi non resta che resistere, resistere, resistere: primarie, una testa un voto, ricambio della classe dirigente, più spazio per le donne e per i giovani. Un partito nuovo non un nuovo partito. Su queste idee non ci fermeremo, non ci fermeranno.
Massimo Balliana

sabato 6 ottobre 2007

e siamo a 100



Questo è il centesimo post del mio blog.
Il mio lavoro non è l'unico di San Felice, anzi, in questi anni ci sono diverse persone che esprimono le proprie impressioni sulla nostra comunità.
Speriamo che ne arrivino altre ancora.

AUGURI, e 1000 nuovi post!!!!

venerdì 5 ottobre 2007

Il mio composter

Sabato scorso ho voluto passare il mio pomeriggio facendo qualcosa di nuovo e soprattutto di utile.


Sono andato ad acquistare un po' di materiale per realizzare il mio eco-composter ed in particolare ho acquistato una rete metallica (rigida), un telo verde impermeabile, un rotolo di filo metallico plastificato, un sottovaso verde diametro 45 e l'attivatore per composter.

Cifra complessiva 21 Euro.

Con la rete ho realizzato un cilindro di circa 40 centimetri di diametro e un metro di altezza.

Sul fondo ho costruito un ripiano su cui andranno a raccogliersi i rifiuti.

Ho preso infine il telo verde impermeabile ed ho ricoperto il tutto. Il sottovaso verde è servito da coperchio.



Vi assicuro che mi sembrava di giocare ad art-attak.

Il risultato complessivo è piuttosto gradevole. Da una settimana ho anche iniziato a caricarlo con i rifiuti organici, speriamo funzioni bene. Sistemato vicino alla siepe non è neanche brutto, anzi un po' mi piace!

Ed ecco a voi il mio eco-composter in opera.

giovedì 4 ottobre 2007

Verso il 14 ottobre

Tutte le volte che sento Letta parlare del Partito Democratico mi viene il nervoso. Ieri sera l’ho visto e sentito da Gad Lerner a l’Infedele parlare delle liste Letta a Milano, di come sono giovani i candidati, di come sono stati bravi a fare liste aperte a tutti e davvero democratiche.

La cosa che mi irrita è che non ci sia corrispondenza fra le affermazioni e i fatti.

Leggo sui giornali ad agosto:
«Le mie candidature sono aperte. In alcuni casi le faremo addirittura con le primarie delle liste, cioè a Milano il 9 settembre i miei elettori stabiliranno loro l'ordine di lista. Purtroppo le regole create sono quello che sono, alla fine i nodi stanno venendo al pettine. Io lavoro per liste aperte dove entrino nell'assemblea costituente tanti giovani, donne, gente che viene dall'esterno». Così Enrico in un'intervista su Il Messaggero.

Quindi scrivo a Girelli per fare in modo che le parole di Letta abbiano un senso:
Immagino che il percorso che si dovrà fare per Letta sia del medesimo tipo. Formare a livello bresciano (provinciale) un gruppo di persone autorevoli, ma aperte a nuove persone non "istituzionali" e quindi dei gruppi locali, uno per ogni collegio, con questo compito di fare davvero partecipazione, ossia stimolare l'incontro, il confronto e prendere le decisioni fra TUTTI quanti si sentono di sostenere Letta.
La cosa peggiore che potrebbe capitare sarebbe quello di avere i candidati nelle liste catapultati in ogni collegio con decisioni prese altrove.

Vengo rassicurato che tutto andrà per il verso giusto (siamo ai primi di settembre) e che verrò certamente contattato per partecipare attivamente al processo decisionale. Arriva il 21 di settembre (giorno di scadenza per la presentazione delle candidature) e mi trovo preconfezionate le liste di sostegno a Letta senza che ci sia stato mai un solo momento di confronto democratico su questo tema. Per inciso chi doveva fare questa operazione di trasparenza, democrazia e partecipazione nel nostro territorio (da Montichiari a Limone) era Ambrogio Florioli.

La cosa ancor più sconcertante è che in provincia di Brescia il sostegno a Letta è funzionale alla candidatura di Morgano alle amministrative cittadine della primavera 2008, cioè voluto da una parte della Margherita, in contrapposizione alla candidatura di Del Bono (sempre Margherita) sostenuto anche dai DS.

Possibile che non si capisca che è arrivato il momento di cambiare e di far corrispondere alle parole i fatti?
La creazione di un partito nuovo è un ottima occasione per ripensare al modo di fare politica. Speriamo che almeno la partecipazione numerosa dei cittadini (normali … quelli di tutti i giorni) alle primarie faccia emergere grosse sorprese e non serva solo per legittimale le scelte piovute dall’alto fatte dai “soliti noti”.

Infine mi lascia esterrefatto il commento di Veltroni su Veronica Lario.
Per fortuna mi conforta la risposta della Bindi:
"Veltroni vuole Veronica Berlusconi nel Pd? Questa è l'esternazione più improbabile che ho sentito dall'inizio della campagna per le primarie", ha commentato il ministro. "Il punto è molto semplice - ha aggiunto la Bindi - dobbiamo deciderci se alle oligarchie dei partiti vogliamo sostituire le oligarchie della società civile". Il Partito democratico, ha concluso, deve essere "il partito degli italiani normali, quelli che la mattina escono di casa, fanno fatica con il sistema dei trasporti che abbiamo ad andare a lavorare, che hanno il problema dei figli, della crescita della famiglia. Se non irrompe nella politica questa Italia perderemo l'ennesima occasione". (Repubblica 3 ottobre 2007)

Ecco perché andrò certamente a votare per le primarie del 14 ottobre ed ecco perché spero che come me ci vadano tante persone che hanno voglia di cambiare e di girare pagina nel modo di fare politica.

mercoledì 3 ottobre 2007

Metterci la faccia

Questa sera (mercoledì) ci sarà a San Felice un incontro importante, con ospiti prestigiosi, sul tema delle istituzioni, della giustizia e sul ruolo dei cittadini.
Mi spiace non poter partecipare per impegni familiari già presi da tempo. Col cuore ci sarò!
L'incontro è organizzato dall'associazione Culturale Giovani (leggi qui) un gruppo di "ragazzi" che da anni organizza eventi importanti per la nostra comunità.
Non ho mai risparmiato critiche a Paolo Rosa per alcune delle sue scelte come Consigliere Comunale sia durante gli incontri dell'associazione culturale "La Fonte" sia sul mio blog.
Su alcuni temi non ho alcun dubbio circa il giudizio che ho espresso (qui). Su altri temi (raccolta rifiuti) la mia idea è nel tempo cambiata e le proposte di Paolo, che mesi fa mi sembravano strampalate, oggi mi fanno riflettere e sarei pronto a confrontarmi per esempio sul tema della raccolta porta a porta dei rifiuti.
Tuttavia quello che riconosco a Paolo, Marco, Luca (e gli altri che non conosco) è che hanno sempre avuto il coraggio di metterci la faccia.
Sono poche le persone nel nostro piccolo comune che hanno il coraggio di mettersi in gioco. Loro hanno questo merito. Bravi!
In bocca al lupo per la vostra (sicuramente bella) serata.

martedì 2 ottobre 2007

Cursus honorum

Nell'antica Roma (repubblicana) c'era una regola che prevedeva la progressione degli incarichi per gli aspiranti politici. Questa regola, basata sul buon senso, prendeva il nome di Cursus Honorum.
Per farla breve ciascun politico poteva accedere al livello successivo solo dopo aver svolto un incarico di livello inferiore con il limite di durata di ciascun mandato.
Trasposto ai giorni nostri un aspirante politico dovrebbe prima fare il Consigliere Comunale, poi se è idoneo al mandato quello Provinciale. Seguirà quello Regionale e finalmente potrà prima fare il Deputato e quindi il Senatore.
Se ogni incarico ha il limite di due mandati chi vale potrà fare il politico per 50 anni (10 per ogni incarico) portando la sua capacità e la sua esperienza fino ai livelli più elevati delle istituzioni. Viceversa, se non ha i numeri, dopo due mandati da consigliere comunale chiude la sua carriera politica e torna a fare il semplice cittadino.
Un modo semplice e funzionale per selezionare la classe politica di uno stato.

Leggo dal blog di Maurizio Martina, candidato alla segreteria regionale del PD in Lombardia questo intervento che mi sento di sostenere.

Un codice etico per il Pd
Limite di due mandati per i rappresentanti del Partito democratico in tutte le assemblee elettive locali, a partire dal Consiglio regionale. Ricambio dei dirigenti di partito: 5 anni di mandato sono più che sufficienti. E ogni anno si giudicherà il mandato dei singoli dirigenti: l'assemblea costituente del Pd dovrà infatti eleggere un Comitato di garanzia, formato da tre o quattro persone molto autorevoli.
E' quello che mi piace chiamare il codice etico del Partito democratico. Un codice al quale dovrà aderire chi si iscriverà al Pd. sarà un patto che stringiamo con i cittadini. Il Pd deve essere nuovo nelle forme e nei contenuti. Basta con i proclami, stavolta si passa dalle parole ai fatti: perché se vinco, si farà.

http://www.maurizio_martina.ilcannocchiale.it/?id_blogdoc=1631650

Ho una curiosità, la regola proposta è retroattiva o diventerà valida a partire dal 2017?

lunedì 1 ottobre 2007

Siamo scemi, illusi, complici della casta?

La mia storia personale e familiare non ha nulla di tragico come invece quella del Prof. Bachelet, tuttavia in 39 anni ho avuto molti momenti di amarezza e sconforto che mi hanno un po' segnato.
Da bambino sono cresciuto in una famiglia dove l'impegno sociale (più ancora che politico) di mio padre mi ha davvero insegnato che se si è onesti e seri si ha vita dura (in tutti i sensi).
L'esperienza di mia moglie nell’amministrazione di San Felice mi ha riconfermato questo. Se si pestano piedi ingombranti non si ha vita facile.
Questi ultimi tre anni che ho passato sono stati tanto ricchi di soddisfazioni familiari, personali e professionali quanto negativi sul piano dell'impegno sociale e politico.
Eppure non mi sento né scemo né illuso. Solamente molto concreto e disilluso.


“Caro Dr. Grillo, lei crede che Piersanti Mattarella, Pio La Torre, Aldo Moro, avessero di molti dei loro colleghi politici (anche di grosso calibro) un’opinione molto migliore di quella che lei, dottor Grillo, ha felicemente sintetizzato nel V-day di qualche settimana fa? Oppure che i partiti di trent’anni fa, fra Lockheed, P2 e qualche occhiolino a mafiosi e/o terroristi, fossero tanto migliori di quelli di oggi? Visto che per lei, dottor Grillo, qualche politico di quei tempi è un santo, non uno scemo o un illuso, allora le racconterò una cosa. Quando nel 1976 molti dicevano “non t’imbrancare con questa manica di lazzaroni, non accettare la candidatura”, mio padre mi disse, pacatamente: non è serio dire che la politica è tutta uno schifo, e poi tirarsi indietro anche nel raro momento in cui al timone c’è qualcuno che ti assomiglia, che condivide i tuoi ideali e lavora per il bene del Paese. Alludeva a Moro, altro politico che lei, dottor Grillo, ha proclamato santo nel suo calendario: Moro piaceva molto anche a mio padre. Si parva licet componere magnis, anche noi, oggi, siamo schifati quanto lei e i trecentomila di Bologna. Ma non vogliamo tirarci indietro. Per questo ci troviamo qui, in questa improbabile impresa del Partito Democratico, trascinati da Rosy Bindi: da qualcuno che ci assomiglia, che condivide i nostri ideali e lavora in modo disinteressato per il bene del Paese. Siamo scemi, illusi, complici della casta? O invece più coraggiosi di chi si limita a un pur meritato vaffa?”.
Giovanni Bachelet, ieri all’incontro nazionale dei sostenitori di Rosy Bindi

Anna

“Mi dicono spesso che sono pessimista, che non credo nella forza della gente, che ce l’ho con Putin e non vedo altro.
Vedo tutto io. È questo il mio problema. Vedo le cose belle e vedo le cose brutte. Vedo che le persone vogliono cambiare la propria vita per il meglio ma che non sono in grado di farlo, e che per darsi un contegno continuano a mentire a se stesse per prime, concentrandosi sulle cose positive e facendo finta che le negative non esistano.
Per il mio sistema di valori, è la posizione del fungo che si nasconde sotto la foglia. Lo troveranno comunque, è praticamente certo, lo raccoglieranno e se lo mangeranno. Per questo, se si è nati uomini non bisogna fare i funghi”.


BASTA FARE GLI STRUZZI
BASTA FARE I FUNGHI

Anna Politkovskaja era una giornalista russa. Forse non la più famosa in patria (dove faticava a essere pubblicata) ma certo la più coraggiosa. Da anni denunciava le violazioni dei diritti umani in Cecenia. Nei suoi articoli ha sempre criticato il presidente Putin che, da ex spia del Kgb, da quando è al potere ha allontanato la Russia dal percorso democratico.
Il 7 ottobre del 2006 Anna è stata uccisa, sul portone di casa sua, nel cuore di Mosca. Chi le ha sparato era a volto scoperto! Questo non è stato un semplice omicidio ma una lezione per tutti i giornalisti liberi, o meglio per tutti quelli che vogliono la libertà. Neanche l’Urss con Sacharov era arrivata a tanto, forse anche per le pressioni occidentali. Che aspettiamo allora?
Per ricordare Anna Politkovskakja a Milano si terrà un grande convegno.

6 OTTOBRE 2007
CIRCOLO DELLA STAMPA
MILANO - CORSO VENEZIA 16
DALLE 9 ALLE 13
PER NON DIMENTICARE
ANNA POLITKOVKSAJA
A UN ANNO DALLA MORTE


COL PATROCINIO DI: Affaritaliani.it, Arci Lombardia, Articolo 21, Associazione Memorial Italia, Associazione radicale “Enzo Tortora”, Associazione Saveria Antiochia Omicron, CGIL Lombardia, Circolo Rosselli Milano, Comitato per la Foresta dei Giusti, Comitato per la pace nel Caucaso, Commissione Pari Opportunità FNSI, Critica liberale, Fondazione Donna a Milano, Fondazione europea Dragan, Libera- Regione Lombardia, Master in Giornalismo - Alta Scuola in Media, comunicazione e spettacolo dell'Università Cattolica del S. Cuore, Master in giornalismo Università degli studi di Milano, Memorial internazionale Mosca, Ordine dei giornalisti della Lombardia, Sinistra liberale, Stampa Estera Milano.

Per saperne di più:


E per chi sostine che Grillo è solo antipolitica rimando a questo post:

venerdì 28 settembre 2007

Come non affrontare un problema

Sono relativamente giovane, ma ho imparato una piccola regola della politica (in senso lato): se non si vuole affrontare un problema il miglior modo è fare una commissione che si deve occupare del problema stesso.
Questa piccola regola l’ho vista applicata in tantissimi ambiti, da quello sociale a quello professionale, da quello delle grandi istituzioni a quello delle piccole istituzioni. E’ sorprendente ma la regola funziona!
Sulla scorta di questa piccola regola pratica maggioranza e minoranze del nostro consiglio comunale(12 voti favorevoli, 1 contrario: indovinate quale) hanno deciso di istituire una “commissione consiliare bilancio”.

Della necessità di cambiare marcia su tanti argomenti e soprattutto sul bilancio comunale ne parlo da tempo. A gennaio 2007 ne ho parlato qui:. Oltre il bilancio partecipato.

Ora la maggioranza ha preso atto che non è in grado di programmare in nessun modo le questioni economiche del nostro comune (si legga la mozione del gruppo di minoranza che non ha mezzi toni) e ha deciso di farsi aiutare dagli altri consiglieri per stendere un “buon bilancio”. Gli otto consiglieri di maggioranza hanno votato compatti sulla proposta (legittima e doverosa!) di una parte della minoranza. Non ci sarebbe nulla di grave o strano (la democrazia impone la piena collaborazione fra maggioranza e minoranza) se non fosse che il documento presentato dai consiglieri di minoranza (e votato!) è una fotografia impietosa della incapacità di progettualità della attuale maggioranza comunale.

Ma torniamo alla inadeguatezza di una commissione consiliare per affrontare un tema importante e vasto come quello del bilancio comunale.
Per spiegarmi meglio porto l’esempio del tema dell’edilizia convenzionata ed economico popolare.
Nel marzo 2005 (deliberazione n. 16 del 30.03.2005) si decideva di istituire una commissione per affrontare il tema della casa. A distanza di due anni e mezzo nemmeno la commissione ha prodotto poco o nulla per quanto ci siano ancora molte strade percorribile senza dover aspettare il PGT (si legga per esempio pagina 4 di questo documento arrivato in tutte le case quest’estate).

Per spiegare l’inadeguatezza di tale commissione consiliare mi chiedo quali ne siano i componenti. La composizione prevedeva che fossero Sindaco, Presidente del Consiglio, Assessore all’Urbanistica e due consiglieri di minoranza. A distanza di mesi due su cinque dei componenti sono virtualmente cambiati nel senso che il Presidente del Consiglio Comunale è cambiato e non esiste alcun Assessore all’Urbanistica (la materia è di competenza del Sindaco). Come è composta la commissione dunque? Qualcuno si è preoccupato di aggiornarne la composizione a seguito delle variazioni della giunta e dell’approvazione del regolamento del consiglio comunale che regola la composizione delle commissioni consiliari stesse?
Evidentemente no, ma è ovvio il motivo: non serve avere una commissione che lavori, serve solo una commissione che NON si occupi del problema.

Come sempre mi auguro di essere smentito dai fatti. Aspettiamo a gennaio per vedere il prossimo bilancio.

giovedì 27 settembre 2007

Liste per l'assemblea costituente





Ecco le liste presentate per il nostro collegio per le primarie del 14 ottobre. Ci sono 4 liste per sostenere i 3 candidati nazionali (due liste sostengono Veltroni). Dovremo eleggere 5 rappresentanti all'assemblea costituente nazionale. I capolista per Veltroni sono l'ex sindaco di Desenzano Fiorenzo Pienazza e il vicesindaco di Padenghe Gian Luigi Baronio.
Per la lista Bindi c'è Silvia Colasanti, consigliere provinciale ed ex assessore a Desenzano.
Infine per la lista Letta c'è Dolci Anna, quadro direttivo del settore bancario.


LISTE PER L'ELEZIONE ALL'ASSEMBLEA COSTITUENTE NAZIONALE
Liste nel collegio 'Desenzano del Garda'Circoscrizione: LOMBARDIA 2

Con Rosy Bindi democratici, davvero.
COLASANTI SILVIA
BENEDETTI ANGELO
AVANZINI PATRIZIA
ALBIERO ANTONIO
BUSI FERDINANDA

I democratici per Letta
DOLCI ANNA
ZANE STEFANO
BUSI ELEONORA
FERRARI ANGELO
MARCELLI GERMANA

A sinistra per Veltroni
BARONIO GIAN LUIGI
CANNIZZARO CATERINA
DANESI LORENZO
DE CARLO LAURA
MANFREDINI MICHELE

Democratici con Veltroni
PIENAZZA FIORENZO
GAIO TECLA
BONINCONTRI MANLIO
LAVO LORELLA
COMINI GIANPAOLO

lunedì 24 settembre 2007

FastInternetProject - 2

San Felice OK - venerdì 07 settembre 2007

Nel pomeriggio di oggi e' stato attivato il primo Socio di SanFelice. Collegamento stabile e buona banda realizzato impieganto la solita parabola da 80 centimentri e la solita bi-quad autocostruita; il tutto puntato sul monte alle spalle di Salo'.
Il segnale e' molto buono, circa -61db a San Felice ed il tempo di risposta del terminale corrispondente oscilla tra i 2 e 4 millisecondi e rate attestato sugli 11Mbit. Buono, molto buono.
Come sempre il collegamento e' protetto con WPA ma se qualcuno dovesse intercettare l'ssid www.fastinternetproject 09 da posti sperduti in direzione Salo', me lo faccia sapere.
Comincia cosi' l'avventura anche a San Felice del Benaco.


http://www.fastinternetproject.it/index.php?option=com_content&task=view&id=150&Itemid=29

Ho preso questa notizia dal sito di fastInternetProjet.
Sarebbe bello saperne qualcosa in più per capire se queste è una strada percorribile per altri potenziali soci.

mercoledì 19 settembre 2007

Lisa, la politica che non ha l’età

E' la seconda volta che i Simpson sono ospiti del mio blog. Mi piace vedere gli episodi dei Simpson perchè con ironia e divertimento ci mostrano come davvero gira il mondo.
Allo stesso modo la comicità di Fantozzi mi faceva riflettere sulla società italiana con un gusto agrodolce.
Ecco perchè riporto questo ritratto di Lisa Simpson che mi ricorda molto Grillo ma anche un pochino (con un po' di superbia forse) il sottoscritto.

Lisa, la politica che non ha l’età
(CATERINA BONVICINI) da La Stampa
E se Lisa Simpson, sentendosi improvvisamente tradita dal Partito Democratico, invitasse i cittadini americani a fondare partiti alternativi, da lei garantiti tramite un certificato di qualità? Cosa succederebbe? In fondo, Lisa (anni otto, terza elementare a Springfield, Vermont) ha fatto seriamente politica attraverso lo spettacolo, più precisamente attraverso un cartone animato, dal 1989. Intelligente e corrosiva (e libera, soprattutto), avrebbe tutto il diritto di scendere in campo. Eppure non lo fa. Che sia l'ennesima saggezza di una bambina, come sempre più matura degli adulti? Lisa vuole diventare presidente Usa, d'accordo. Però ha una grande fortuna: avrà sempre otto anni. Non avrà mai l'età per candidarsi, insomma.

martedì 18 settembre 2007

Blu Notte

L’anno scorso era Milena Gabanelli a chiudere il mio weekend con Report la domenica sera. Quest’anno ci pensa Lucarelli con Blu Notte.
La settimana scorsa si parlava del G8 di Genova. Troppo vicino nella memoria per darne un giudizio maturo, ma le immagini dei blindati lanciati a folle velocità fra la gente non mi hanno fatto sentire sereno e tutelato come cittadino, anzi. Troppo vicino nella memoria per darne un giudizio sereno. Troppo lontano nello spazio (io non c’ero) per avere emozioni personali e non collettive.

Questa settimana invece si è analizzata la vicenda di Piazza della Loggia.

Nel 1974 avevo 6 anni. Non ricordo nulla di quel giorno. Poi anno dopo anno ricordi personali ed emotivi, si sono stratificati uno sopra l’altro ed oggi ho memoria del 28 maggio 1974.
Durante gli anni dell’università passavo frequentemente per Piazza della Loggia a piedi o in autobus e la vista della colonna sfregiata mi ha sempre colpito nel profondo.
A 6 anni non conoscevo Vittorio Zambarda, ma ero salodiano come lui. Mio padre non me ne parlò mai, ma so che fu lui a fare il discorso durante i funerali a Salò.
A 6 anni non capisci come mai la tua famiglia vive con tempi e priorità diverse da quelle degli altri bambini che vengono a scuola con te. Ma crescendo capisci che i sacrifici fatti sono sacrifici importanti. Con gli anni capisci che al mondo c’è qualcosa di più grande e più importante rispetto a fare i soldi e fare i furbi.
A 6 anni le mie figlie non capiscono perché la mamma la sera non è a casa a cenare con noi. Genericamente “ha una riunione”, nulla più! Sono certo però che con gli anni capiranno che la testimonianza diretta dei propri genitori avrà per loro un valore grandissimo, impagabile.

Vedere Andrea Ricci raccontare, come avvocato di parte civile, gli eventi di Piazza della Loggia mi ha fatto sentire parte di un mondo grande e, nella tragedia, bello.
Rievocare nella memoria, nella coscienza e nella vicinanza quei tragici eventi è per me carburante vitale di impegno civile. Un buon motivo per mettercela tutta perchè le cose cambino davvero. Perché parole come democrazia, libertà e partecipazione non siano solo slogan sui cartelloni ma fatti concreti nella vita di ogni giorno.

(Leggete anche: http://www.28maggio74.brescia.it/ - Casa della Memoria)

venerdì 14 settembre 2007

Per un partito che ci somigli

"Perché sogniamo un Partito Democratico che ci somigli.

Innanzitutto, un partito giovane.
Siamo stanchi di sentire la cantilena retorica sul “rinnovamento generazionale” recitata da dinosauri della politica. Siamo stanchi di vedere sempre le solite facce. Siamo stanchi che nella selezione dei dirigenti sia più spesso premiato il conformismo rispetto allo spirito critico.
Non chiediamo un azzeramento dell’attuale dirigenza del centrosinistra. Ma il nuovo partito, a maggior ragione visto che nasce dalla fusione di culture in passato contrapposte, non può essere la zattera di salvataggio dei soliti noti. A livello nazionale come a livello locale, non può essere lo strumento con cui si riciclano con disinvoltura anche quei vecchi politici la cui storia poco ha a che spartire con la tensione unitaria e l’idea di politica alla base dell’Ulivo.
Vogliamo spazi. Vogliamo avere accesso ai luoghi di discussione e di decisione. Per portare avanti le nostre proposte sui temi che ci riguardano più da vicino, a partire da quella precarietà del lavoro che sta privando di futuro la nostra generazione. Vogliamo che la nostra opinione conti davvero. Vogliamo poter inserire nell’agenda politica temi nuovi, come quelli legati alle nuove tecnologie che quotidianamente siamo abituati ad utilizzare."


Ho letto queste parole nel documento in cui Sinistra Giovanile di Brescia arrivava in modo sofferto, ma sicuramente meditato, ad aderire al progetto del Partito Democratico.
Ho letto parole come "dinosauri della politica", "le solite facce", "soliti noti".

Forse sarò di spirito giovane (l'età anagrafica è quello che è), ma in quelle parole, che del resto ho usato spesso in questo blog, mi sono ritrovato, come mi sono ritrovato nelle parole di tutti quei DS che hanno scelto strade diverse dall'ortodossia di partito di fedeltà, a scatola chiusa, a Veltroni.

Come andrà a finire nel nostro collegio 27 di Lombardia 2, il nostro?

Ne ho parlato a lungo con Girelli coordinatore provinciale del comitato Letta, con Sara Mantovani del coordinamento nazionale. A parole grandi aperture. Vedremo nei fatti come i candidati nazionali sapranno declinarsi nei candidati dei singoli collegi. Vedremo chi predica bene e razzola male (o fa razzolare male ai "suoi" sostenitori). Per ora vedo tante ombre e poche luci.

Intanto lunedì sarò a Brescia a sostenere insieme ad altri DS la candidatura di Letta, sperando che frasi come quella detta l'11 agosto a Napoli dal "mio" candidato nazionale non siano parole nel vento: «trovo molti giovani che vogliono impegnarsi: dobbiamo farne dei protagonisti, non dirgli che il loro turno è sempre il prossimo».

giovedì 13 settembre 2007

U-pride

In questi giorni ho trascurato il mio blog perchè ero impegnato al Congresso Nazionale del mio gruppo. Periodicamente la comunità scientifica e universitaria si incontra per "fare il punto" sulla ricerca e sulla didattica, non tanto perché siamo un gruppo di buontemponi che ama parlare per sentire il suono della propria voce, ma in quanto tutta la comunità scientifica mondiale (non solo quella italiana) ritiene importante incontrasi, confrontarsi, imparare e decidere.

Tuttavia questi non sono giorni facili per l’Università messa sul banco degli imputati da parte dei media e dell’opinione pubblica per i recenti fatti legati ai test di ammissione di alcune facoltà. Penso però che il messaggio di delegittimazione di tutto un sistema universitario italiano che si vuol far passare in questi giorni non sia una novità recente. Per stare nel nostro piccolo paesello, basta leggere i verbali del consiglio comunale, per vedere che c’è chi ci ha sguazzato nel fare allusioni sulla credibilità, sulla competenza, direi pure sulla moralità, del sistema Università.

Il commento che più mi ha irritato, e direi quasi nauseato, tuttavia non è stato quello dei “non addetti ai lavori” ma quello che fece il Ministro Mussi alla Feste dell’Unità di Brescia la scorsa estate, Festa dell’Unità Provinciale che aveva valenza nazionale per la scuola e l’università.
Una serie di luoghi comuni, populisti, sul fatto che i docenti universitari non lavorano e guadagnano troppo. Troppo facile fare di tutta l’erba un fascio. Chiacchiere da bar, non da ministro! Tanti docenti non sanno neppure dov’è il protone d’ingresso del proprio Ateneo, questo è vero, ma non tutti.
Il giorno dopo mandai una mail al ministro per informarlo dell’importo del mio stipendio di Professore Universitario, chiedendo di confrontarlo con quello di uno qualunque dei dipendenti del suo ministero.

Più di recente mi ha lasciato molto amaro in bocca il “Libro Verde” di Padoa Schioppa dove il sistema università viene messo sotto la lente d’ingrandimento per i costi e null’altro, come se tutte le università fossero uguali, come se il sistema universitario non fosse una risorsa strategica per il futuro del nostro paese, ma solo un centro di spesa (la famosa “spesa pubblica fuori controllo” tanto cara ai governi di destra e di sinistra).
In tutto il documento non si menziona mai un criterio di qualità legato al “prodotto” che le università generano (il sapere) che possa distinguere atenei virtuosi da atenei spreconi.

Dopo cinque anni di Ministro Moratti che aveva fatto rimpiangere Berlinguer, autore della poco felice riforma del 3+2 (lauree brevi per tutti!) pensavo che non si potesse fare di peggio, invece non è stato così.
Mussi è riuscito quasi a far rimpiangere la Moratti, e non era facile! (Detto da elettore dei DS non è poco!)
Oggi l’Università italiana è paralizzata con un quadro normativo incerto che ha di fatto bloccato qualsiasi cosa: dai concorsi per assumere nuovi giovani ricercatori (e perché no, giovani docenti!!) al finanziamento pubblico della ricerca.

Cosa fare? La strada è semplice e fin troppo lampante. Lo ha ricordato al Congresso il presidente del gruppo nazionale, mio maestro docente al Politecnico di Milano: dimostrare con i fatti che l’Università è altro rispetto a quanto proposto dai media e dai politici di turno, operando con serietà ed onestà intellettuale.

Onestà intellettuale, concetto che ho usato spesso nel mio blog, non a caso!

Allora quando ripenso alla classifica proposta da Repubblica sulle Facoltà di Ingegneria italiane (apri il documento) che pone Brescia al sesto posto dopo colossi come il Politecnico di Milano e di Torino, Università storiche come quella di Padova (quella di Galileo!) e Genova e realtà “felici” come Trento (l’autonomia della provincia vale anche in questo settore), sesto posto su 38 facoltà, con orgoglio penso che quando la mattina mi alzo per andare al lavoro faccio qualcosa di importante che vale molto di più del valore del mio stipendio (con buona pace dei ministri passati e presenti). Un lavoro che mi gratifica quando penso che i giovani che laureiamo trovano rapidamente adeguata collocazione nel mondo del lavoro.

Ecco perchè ho intitolato questo post U-pride, orgoglio universitario. Orgoglio di essere docente universitario nei giorni difficili per l’università italiana.




lunedì 10 settembre 2007

Voglia di esserci

La raccolta di firme per la legge sull'acqua (406 mila). Il referendum sulla legge elettorale (821 mila firme) e ora la proposta di Grillo (si parla di oltre 300 mila firme) dimostrano che c'è voglia di voltare pagina. Io aggiungo che c'è voglia di partecipare e voglia di contare. Martedì scorso l'ho chiamato "partecipare al processo decisionale".

Oggi su Repubblica Rosy Bindi si esprime così : "Il problema non è solo la manifestazione di Bologna. Ma le tante firme, la gente che ha fatto la coda per aderire. E se uniamo il tutto alle copie vendute dal libro "La casta", allora bisogna capire che siamo di fronte ad una ribellione contro la politica che va presa sul serio. Non possiamo far finta di niente".

Ma perché la protesta di Grillo va presa così tanto sul serio? E soprattutto perché adesso?
"Perché o diventa una seria occasione di rinnovamento della politica o è chiaro che sarà l'anticamera dell'antipolitica".
(Leggi articolo)

Farà sorridere molti il mio dire "sono d'accordo", ma è vero! Lo dico da mesi sul mio blog: "è ora di cambiare" e ciascuno a suo modo deve farlo, deve dare il suo contributo.
Cambiare vuol dire rinnovare e viceversa rinnovare vuol dire cambiare.

Credo davvero che ci sia, da parte di tanti cittadini, voglia di esserci e voglia di girare pagina e non rendersene conto o negarlo non ci porterà molto lontano.

sabato 8 settembre 2007

Gentlemen, start your engines!!

Oggi e domani a Salò c'è la rievocazione del "Circuito del Garda", gara automobilistica che dal 1921 si è svolta sulle strade cittadine.

Questa mattina ho potuto ammirare bellissime auto che hanno fatto la storia dell'automobilismo sportivo e auto che hanno accompagnato la mia infanzia di tifoso delle mitiche Lancia nei campionati mondiali rally.

Mi sono tornate in mente i pomeriggi di marzo trascorsi a vedere le auto lungo i tornanti di San Michele e la mitica Ronde con il navigatore di Zanussi appeso al tergicristallo per consentire alla sua Peugeut 205 T16 di finire la prova con tre ruote invece di quattro.

Un tuffo nel passato accompagnato dalla musica dei motori!













giovedì 6 settembre 2007

L'inizio di un viaggio

Martedì sera insieme a tanti cittadini abbiamo iniziato una nuova avventura, un percorso nuovo verso un partito nuovo.

E' stata una serata bellissima, almeno io l'ho percepita così. Tante persone hanno partecipato, tante persone hanno espresso la propria opinione, ma soprattutto tante persone hanno voluto dare il proprio contributo per fare davvero un viaggio diverso, un viaggio davvero all'insegna della PARTECIPAZIONE.

E' un luogo comune quello che vuole che i cittadini "normali" fuggano dalla politica. E' un luogo comune dire che a San Felice la gente non esce di casa per fare cose impegnative e faticose, ma sicuramente importanti.

I fatti dimostrano che è possibile stare insieme, che è possibile parlare e confrontarsi, che è possibile decidere INSIEME.

Credo davvero che per ogni cosa, e quindi anche per la politica, IL COME FACCIA LA DIFFERENZA.

Oggi siamo solo all'inizio del viaggio, ma credo che sia importante aver scelto come farlo.

(il video è tratto da uno speciale di SKY visibile integralmente

sul blog di Daniele Luttazzi - http://www.danieleluttazzi.it/)

martedì 4 settembre 2007

Nella centrifuga del WEB

Sono abituato ad usare il web da parecchi anni. Non dalle primissime origini ma dal 1995 uso email e internet con regolarità.

Per la caratteristica della mia professione il mio nome e i miei lavori girano nella rete da oltre 10 anni, quidi dovrei essere abituato a vedermi citato o ad essere contattato.
Infatti, la qualità del lavoro scientifico di un ricercatore non a caso viene anche misurata dal numero delle "citazioni".

Da quanto tengo il mio Blog mi succedono cose strane che, a volte, mi trovano impreparato e mi portano ad una puerile euforia.

Sarà l'effetto del web 2.0 come dicono gli esperti o più semplicemente l'effetto "frullatore" generato da internet.
Le informazioni girano, si scompongono e ricompongono in nuove cose. Esattamente come in un frullatore.

Così dopo 15 anni trovo in un blog (quasi fosse un luogo reale) un mio vecchio compagno di università che ne frattempo è stato Sindaco e ora si attiva anche lui per il PD.

Trovo ragazzi svegli e capaci che hanno voglia di mettersi in gioco e di dedicarsi con passione all'impegno civile.

Trovo infine che una mia citazione e il mio nome finiscono su un articolo di opinioni politiche pubblicato dal quotidiano il Tempo, quasi come se la mia opinione potesse spostare il pensiero di migliaia di elettori. (E' ovvio che non è così!!!)

Scopro infine che sono finito nel motore di ricerca di Google News.

Eppure non mi sono mai mosso da casa mia... strano questo frullatore!!!



lunedì 3 settembre 2007

Rifiuti 2 - Errata corrige

Ieri ho scritto di rifiuti e della situazione di Soiano.
Lo spirito del mio intervento non era certo quello di prendermela con gli attuali amministratori di Soiano anche perché ritengo che sul tema della gestione dei rifiuti non abbiano ne meriti particolari ne colpe particolari.

La mia riflessione al contrario riguardava il tema della gestione dell’informazione da parte dei media.

Ripensando al mio post mi sono domandato se magari mi fosse sfuggito qualcosa circa la gestione dei rifiuti di Soiano “comune virtuoso” e sono andato quindi sul sito della Provincia a cercare i dati ufficiali sui rifiuti.

In data 4 maggio 2007 l’Osservatorio Provinciale sui Rifiuti (leggi Provincia) pubblicava il quaderno 2006 con i dati relativi alla raccolta 2005.

Ebbene, l’articolo si riferisce a quei dati “freschi”. Altri dati ufficiali non esistono.

E’ vero che Soiano è passato dal 24.79% al 35.01% di raccolta differenziata nel 2005
Ho sbagliato io a riportare i dati di San Felice che è passato dal 22.20% (2004) al 32.98% nel 2005.
L’incremento dei due comuni è stato il medesimo +10.2% per Soiano, +10.8% per San Felice.

La sostanza del mio post non cambia di una virgola e la domanda rimane: come mai un giornalista (e un giornale aggiungo) sente l’impellente necessità di definire “riciclone” un comune che ha un comportamento mediocre per quanto riguarda la gestione dei rifiuti e per di più lo fa sulla scorta di dati vecchi di 2 anni e pubblicati da mesi?
La risposta è ovvia e contenuta nel mio post precedente.

Per “dovere di cronaca” va anche aggiornato il riferimento normativo. Il Decreto Ronchi è andato in pensione e ora la normativa di riferimento è la Legge Regionale 26/03 ed altri decreti (D.lgs 152/06) in via di revisione.

821 mila firme aspettano risposte


Mercoledì 12 Settembre ore 20,30
Auditorium Istituto Tartaglia, Via Oberdan 12/e, Brescia

I Circoli del Partito Democratico e il Comitato Referendario Bs

promuovono la Conferenza su:

IL REFERENDUM ELETTORALE
821 mila firme
aspettano risposte

Introduce: CiroRamaschiello
Coordinatore bresciano Referendum e Circoli del PD

interverranno

Prof. Giovanni Guzzetta
Presidente nazionale del comitato referendario

Stefano Facchi
Coordinatore lombardo: Referendum e Cittadini per l'Ulivo

domenica 2 settembre 2007

Soiano comune virtuoso (???)

Leggo sul BresciaOggi del 2 settembre 2007 un articolo dedicato a Soiano. Il titolo recita: "Decolla la «differenziata» Paese sempre più riciclone In un anno la percentuale di rifiuti riciclati è passata dal 24,8 al 35%. Crescita record a livello provinciale".


Da una prima lettura sembra che Soiano sia l'emblema di un paese dove tutto funziona bene per quanto riguarda i rifiuti.

L'articolo si dimentica di raccontare che la legge (Decreto Ronchi - Dlgs 22/97) dal 1997 ha richiesto che entro il marzo 2003 ciasun comune dovesse assicurare una raccolta differenziata dei rifiuti urbani superiore al 35%. La stragrande maggioranza dei comuni bresciani è oltre quella soglia da parecchi anni. I più virtuosi superano il 50%.

San Felice ha raggiunto il 34% nel 2005 quando, con GardaUno, ha riorganizzato i punti di raccolta dei rifiuti (nel dicembre 2004 era al 22%).

Molte volte i giornali invece di fare informazione fanno disinformazione, banalmente perchè chi scrive non è informato su come stiano davvero le cose, altre volte perchè la linea editoriale impone di parlare sempre (bene) di certi comuni.
Non vale solo per BresciaOggi, ma anche per tutti gli altri giornali, locali o meno.

Non vi siete mai chiesti perchè ogni giorno c'è un articolo che parla di Toscolano? Come ci insegna la politica nazionale, saper gestire i media è fondamentale per vincere le elezioni.

Se l'articolista fosse stato informato sui fatti avrebbe intitolato il pezzo "Soiano, con un ritardo di 4 anni su quanto impone la legge raggiunge il 35% di raccolta differenziata. E' fra gli ultimi dei comuni bresciani per la gestione dei rifiuti".

Questo, almeno, è il mio pensiero.
(leggi anche qui)

sabato 1 settembre 2007

Sono arrivate le ruspe (dei bambini)

Nel parco giochi di via Benaco sono arrivate le ruspe. Si tratta però delle ruspe di plastica con cui giocano i bambini visto che le ruspe vere hanno da un po' finito i propri lavori.

Oggi è il primo settembre e tre anni fa iniziava l'occupazione della scuola di Beslan finita con la morte di 334 persone di cui 186 bambini. TV e giornali in questi giorni ce lo ricorderanno.

A marzo 2006 ho lanciato la proposta di dedicare il parco giochi di via Benaco proprio ai bimbi di Beslan (leggi il post).
Anche se di norma i parchetti giochi non si intitolano a nessuno, sarebbe bello che le future generazioni si ricordino, giocando e crescendo in un luogo dedicato ad altri bambini meno fortunati di loro, di quello che è avvenuto, perchè la memoria e la conoscenza della storia li accompagni e li guidi nelle loro (e le nostre) decisioni future.

venerdì 31 agosto 2007

Comunità del Garda

Leggo con interesse le lettere ai giornali, perchè attraverso le parole dei diretti interessati o dei semplici cittadini, si capiscono tante cose che diversamente non si è in grado di capire.
La lettera al giornale è un punto di vista soggettivo, ma rielaborato autonomamente dal lettore può diventare una visione oggettiva delle cose.
Sul Giornale di Brescia di un paio di giorni fa ho trovato questa lettera del Presidente della Comunità del Garda, in risposta ad una polemica avanzata dalla Lega Nord della Provincia.
Ora è evidente che si tratta di uno scontro politico fra due soggetti "istituzionali", Assessorato al Turismo Provinciale (Lega Nord) da una parte e Comunità del Garda dall'altra.

Non entro nel merito della polemica e lascio a chi legge la lettera ogni considerazione circa l'utilità della Comunità del Garda, da cui sono usciti diversi comuni negli ultimi anni proprio perchè non ne comprendevano più l'utilità. Mi soffermo al contrario su diverse considerazioni.


Parto sempre da San Felice. Per legge la competenza in ambito di promozione turistica è della Provincia di Brescia, attraverso l'assessorato provinciale al Turismo.
A livello più basso (o si vorrebbe più alto) c'è poi la Comunità del Garda.
Terzo livello c'è la Riviera dei Castelli che non so se definire associazione o istituzione.
C'è infine il Comune di San Felice del Benaco con l'Assessorato al Turismo.

Ho trascurato Regione Lombardia e Stato Italiano che legiferano e organizzano ad altri livelli le attività turistiche.
Infine non ho parlato di tutte le organizzazioni di carattere privato che per finalità proprie organizzano l'industria del turismo nella nostra zona.
Ora, il dubbio che tutte quelle istituzioni che agiscono su un unico ambito finiscano per intralciarsi e non occuparsi del tema del turismo ma solo di quello di mantenere in vita la propria poltrona (=carica istituzionale) è lecito e più che motivato.
Aggiungo infine questo pensiero: viviamo nel 4° comune bresciano per flussi turistici, 7° in Lombardia. La regione del Garda bresciano è fra le prime destinazione su base nazionale, eppure, quante volte abbiamo sentito parlare e discutere di POLITICHE PER IL TURISMO?
Tolte le manifestazioni turistiche, le sedi degli enti inutili e le cariche di Presidente, di turismo a San Felice non si parla mai, se non nei Blog (e non mi riferisco al mio!) dei singoli cittadini.


I conti in tasca alla Comunità del Garda.


(Lettera al Direttore, Giornale di Brescia 29 agosto 2007)


La ringrazio per aver consentito di dibattere pubblicamente di un tema che interessa i cittadini ma che è anche di importante metodo politico. - Per questo mi permetto di dare puntuale risposta alle insinuanti domande dei consiglieri leghisti bresciani, il capogruppo Vanaria ed il segretario Borghesi. - 1) Compiti della Comunità: il consigliere Vanaria non è adeguatamente informato. Lo statuto della Comunità, all’articolo tre, al comma d), recita che competono alla Comunità le "soluzioni ai problemi di natura ambientale, territoriale, paesaggistica, sociale, culturale ed economica con particolare riguardo al turismo"; al comma f): "collaborando con l’Autorità di bacino del Po anche al fine della regolamentazione dei livelli nonché degli usi plurimi delle acque del lago"; al comma g) partecipando al funzionamento della autorità interregionale per il Garda nello svolgimento di compiti operativi di carattere unitario eventualmente attribuiti". Ed altro ancora. - 2) i conti di casa nostra sono molto facili avendo la Comunità un misero bilancio di € 477.000 anno (preventivo 2007) di entrata e quindi di spesa, l’equivalente di quattro sponsorizzazioni sportive della "strategia interna turistica" della provincia di Brescia. - 3) il compenso del presidente della Comunità, stabilito ben prima della mia presidenza, è esattamente di € 2.324,00 lordi, pari a €1.628,00 netti, su un territorio assai vasto, di circa 60 Comuni e una popolazione di circa 300.000 abitanti. Egli sta facendo, per propria libera scelta, il tempo pieno per la Comunità, anche quando è fuori sede o a casa propria visto che non ha alcun incarico di sottogoverno. Non percepisce rimborsi telefonici e spesso nemmeno spese di rappresentanza e spese vive in generale, sostenendole personalmente. La Comunità non ha automobili di servizio, non autisti fissi e nemmeno sporadici. Per avere una idea del rapporto si sappia che un presidente di Provincia percepisce oltre € 7.000,00 al mese o ad un assessore provinciale, anche se generoso e leghista oltre €4.500,00 al mese, più automobile, autista, spese rappresentanza; anch’essi tutti "provenienti dalle tasche dei cittadini". E taciamo sugli incarichi aggiuntivi. - 4) Sulla dolorosa uscita di alcuni Comuni sui 70 dell’area territoriale, ho già chiarito. Quella della Provincia di Mantova perché in linea con la politica centralista della Lega (presidente leghista) nei riguardi delle associazioni comunali. - Per la Provincia di Verona perché si è preferito togliere € 70.000,00 di quota alla Comunità e darne €80.000,00 annui per la nomina di un consulente del presidente, nella persona dell’organizzatore della sua campagna elettorale e presidente dell’associazione politica Mosele. Con il voto, certo non ignaro, degli assessori leghisti. Ad onta del consigliere Vanaria, che contesta il termine "morale" all’ente riconosciuto giuridicamente, ma forse contesterebbe i suoi colleghi veronesi nella pratica delle decisioni. - 5) la Comunità del Garda, dice Vanaria, "offre poltrone, posti di lavoro certamente sovradimensionati"... e…. "che servizi dà al cittadino quando esistono già Enti che svolgono le stesse funzioni?". Tutte balle! - a) La Comunità non ha mai offerto poltrone a nessuno e la Lega dovrebbe documentare, con nomi e cognomi, quanto afferma. Inoltre i membri del Direttivo della Comunità non percepiscono alcunché e meritano il rispetto e la riconoscenza dei cittadini, così come i rappresentanti presso l’Aipo o qualunque altro ente, nessuno con gettoni di presenza. - b) Il "sovradimensionato" personale della Comunità, consiste, compreso il segretario, in sei (dicesi sei) dipendenti, più uno a mezzo tempo. Nessuno assunto da me. Comunque meno del numero degli autisti della Provincia o degli addetti ai gruppi consiliari. - I nostri dipendenti non godono di mobilità, hanno il contratto privatistico del commercio e del terziario e soffrono l’incertezza del posto di lavoro, fomentata sempre più dalla disinformata pressione di chi li vorrebbe far licenziare. Essi meritano invece positiva considerazione per la loro dedizione al lavoro in condizioni difficili. - La Comunità non ha alcun consulente fisso né temporaneo e il presidente si impegna anche per fare l’avvocato ed il consulente gratuito dell’ente, nonché l’autore di note e documenti. - Un po’ diverso dal numero dei dipendenti della provincia (oltre 1.000) e dei consulenti ben pagati (oltre 200), per vari tipi di attività, da quelle culturali, artistiche, letterarie, turistiche e da quant’altro possa interessare la libera attività dell’Ente. Una indagine della Lega non farebbe male, anche sui criteri di attribuzione. - 6) "chi gestisce funzioni identiche a quelle della Comunità?", si domanda il consigliere Vanaria. Vuole farci lui una segnalazione su chi unitariamente si occupa di tutto il Garda? - È stato forse l’assessore provinciale al Turismo ed alla cultura (la cui presenza è certo legata a disponibilità di denaro pubblico e non certo all’autorevolezza personale e di idee e proposte) a realizzare la presenza della Guardia costiera sul Garda, a sostenere la sicurezza con l’avviso di burrasca, a fare il piano della depurazione delle acque, e l’attività sulla identità culturale, l’azione per i livelli e la qualità delle acque? - E dopo i recenti attacchi di stampa chi ha reagito prontamente, preso contatto con la stampa internazionale e nazionale, risposto immediatamente e con competenza agli allarmi di agenzie, organizzazioni, turisti? Forse l’assessore provinciale al Turismo di Brescia o di Verona, o di Mantova? - Non capisco perché la Lega ce l’abbia tanto con la Comunità del Garda o, ma non credo di meritarlo, con me personalmente. - A parte la gentile ed attenta Presidente della Commissione al Turismo, che stimo per la correttezza usata, nessuno della Lega ha ritenuto di prendere diretto contatto con la Comunità, di conoscerne da vicino problemi e realtà, preferendo una polemica disinformata e forse anche diffamatoria. - Sappiano i dirigenti leghisti che la Comunità è ben lieta di riceverli con ogni riguardo e discutere con loro i problemi della regione gardesana, così come con tutte le forze politiche interessate. - Peraltro la Provincia di Brescia, nella sua storia, ha sempre avuto consapevolezza dell’importanza delle Comunità locali associate: Valcamonica, Valtrompia, Valle Sabbia, Garda ed altre ancora, retaggio di un vero e testimoniato spirito autonomistico che caratterizzava la Democrazia Cristiana ma anche le forze della Sinistra. - Certo ho trovato la Comunità in gravi difficoltà economiche e la presenza della Provincia di Brescia è importante, sul piano politico ed anche finanziario. - Temo che, facendo uscire la Provincia, si voglia far morire la Comunità. Chi lo farà, assumerà una grave responsabilità, inferiore comunque a quella delle Comunità gardesane che non la sapranno difendere. - Signor Direttore, mi scuso per la lunga risposta e ringrazio il Giornale di Brescia per l’informazione, precisa, corretta, di cui assumo personalmente ogni responsabilità, che mi consente di dare ai nostri concittadini.
AVENTINO FRAU - Presidente - Comunità del Garda -

giovedì 30 agosto 2007

Zanzara Tigre

Non so bene come sia dalle altre parti di San Felice, ma quest'estate a Portese siamo davvero infestati dalle zanzare. Non si tratta di zanzare comuni, ma delle Zanzare Tigre, quelle di cui abbiamo sentito tanto parlare negli anni scorsi.

Da quello che ho letto non si tratta di zanzare particolarmente pericolose dal punti di vista sanitario tuttavia vi assicuro che sono particolarmente noiose e fastidiose e si accaniscono su alcune persone piuttosto che su altre.

Ricordo che negli anni passati ci furono diverse campagne informative per combattere questo fastidioso "effetto collaterale" dell'estate.

Su internet, come sempre, si trova di tutto. Io segnalo questi due documenti (opuscolo e pieghevole) e vi rimando al sito http://www.fermiamolazanzaratigre.it/ il cui indirizzo è più che esplicativo sui contenuti.

Da diverse settimane Pippo, il mio vicino di casa veterinario del servizio pubblico, sta operando per trattare i tombini e le caditoie con prodotti larvicidi, ottima attività di prevenzione. Ma mi domando, come mai nessuno delle istituzioni (penso all'ASL, al Comune ecc.) ci insegna come fare, casa per casa, tombino per tombino?

lunedì 27 agosto 2007

Pensiamo Democratico

Con l’appuntamento del 14 ottobre si apre una stagione nuova nella vita politica del nostro paese. Questa stagione sarà tanto più nuova quanto maggiore sarà il coinvolgimento di tutti i cittadini che si riconoscono nel Partito Democratico, soprattutto di quelli che credono che la politica non sia semplicemente delegare, ma sia soprattutto partecipare.

In questa prospettiva, in collaborazione con altri concittadini sensibili al tema della partecipazione attiva, ho voluto creare a San Felice l’occasione di un’assemblea pubblica per favorire l’incontro e il confronto di idee verso la creazione di un soggetto politico nuovo, che sia nuovo soprattutto nei modi in cui vedrà attuarsi la PARTECIPAZIONE.

Mi auguro quindi che siano molti i cittadini di San felice che parteciperanno all’incontro del prossimo 4 settembre che porterà alla costituzione del “Comitato Locale per il Partito Democratico” in modo di poter creare INSIEME un progetto nuovo. Nuovo soprattutto nei modi. Un progetto che vada oltre i DS e oltre la Margherita.

PENSIAMO DEMOCRATICO
perché il Partito Democratico
nasca in modo partecipato


Martedì 4 settembre 2007 - ore 20:45
Palazzo ex-Monte di Pietà - San Felice del Benaco

Assemblea cittadina di costituzione del
Comitato Locale per il Partito Democratico


sabato 25 agosto 2007

I sindaci italiani sono ...

Tratto dal Blog di Marco Boschini.
Ovvero, come la maggior parte della classe dirigente di questo Paese se ne infischia dello sfacio ambientale prodotto da un modello di sviluppo insostenibile e distruttivo.
Una lettera scritta in una sera di fine estate a Beppe Grillo, in vista del V-Day dell’8 settembre prossimo…
Caro Beppe,“La Casta” è riuscito molto bene a dirci e documentarci quanto tutti, o quasi, percepivamo ogni giorno, dalla nostra postazione quotidiana di cittadini-sudditi, rispetto ai privilegi intollerabili dei politici di professione, le ruberie, l’arroganza fatta legge.
Io però vorrei parlarti della casta all’incontrario, quella che così non dovrebbe essere perché troppo vicina alla gente, fatta degli oltre ottomila sindaci italiani (non tutti, fortunatamente!) e dei loro sessantamila collaboratori-assessori.
Come sai coordino l’Associazione dei Comuni Virtuosi (http://www.comunivirtuosi.org/), una rete di enti locali nata nel 2005 per promuovere su tutto il territorio nazionale buone prassi legate alla riduzione dell’impronta ecologica di un territorio, attraverso la realizzazione di progettualità concrete ed efficaci. Da allora giro in lungo e in largo per l’Italia, pagandomi il biglietto del treno o il gasolio per la macchina, con il solo entusiastico interesse di incontrare amministratori diversi, raccontare loro di cosa loro colleghi stiano sperimentando con successo, nel silenzo vergognoso dei mass-media e nell’indifferenza ottusa della Casta Nazionale della Politica.
Ogni volta, ingenuamente, mi dico che raccontando loro quanto ad esempio raccolto nei tre libri pubblicati per la EMI (“Caro sindaco new-global”, “Comuni Virtuosi” e “In Comune”, http://www.emi.it/), sicuramente li convincerò della bontà delle esperienze virtuose messe in atto, invogliandoli a copiare un progetto e replicarlo nel territorio da loro amministrato. Perché il bello di questa storia è che non c’è nulla da inventare, è già stato tutto (o quasi) fatto. Con dieci semplici mosse i sindaci italiani potrebbero, da soli, senza aspettare le chiacchere inutili della Casta, risolvere lo sforamento dei parametri di Kyoto, recuperando al contempo un sacco di denaro perché, come molto spesso accade, fare cose concrete a favore dell’ambiente fa risparmiare soldi. Altro che tesoretto!

Il Comune di Padova, ad esempio, ha avviato una ristrutturazione energetica degli edifici comunali e della pubblica illuminazione che a pieno regime prevede un risparmio annuo di oltre quattro milioni di euro sulla spesa corrente del bilancio comunale. Semplicemente cambiando le lampadine della città già oggi risparmiano qualcosa come ottocentocinquantamila euro! Ogni anno...
Il problema dei nostri sindaci, caro Beppe, è che non capiscono, proprio non ci arrivano. Se gli racconti che è possibile ristrutturare il municipio pagando tutti gli interventi con il risparmio ottenuto sulla bolletta ti guardano come fossi un idiota, o un marziano.Perché i sindaci come Laura Puppato di Montebelluna si contano sulle dita di una mano? Perché il suo ostinato progetto di introduzione della raccolta differenziata porta a porta non viene imitato domani mattina da tutte le amministrazioni di centrosinistra? Che fanno Fassino e Rutelli, oltre a spartirsi pezzi di Pidì? Forse non sanno che a Montebelluna sono passati al 78,6% di raccolta differenziata? E che in un anno i cittadini sono passati a produrre da 280 a 100 kg. di rifiuti, riducendoli drasticamente? E che questa operazione, che fa bene all’ambiente, ha permesso al comune di risparmiare poco meno di cinquecentomila euro all’anno, utilizzati dall’anno successivo per introdurre una tariffa che premia i cittadini più virtuosi?

Oltre alla pigrizia e alla stupidità della nostra classe dirigente, l’altro vero problema è che chi si è occupato di ambiente e politica negli ultimi vent’anni lo ha fatto in modo demagogico. Quante volte li abbiamo sentiti parlare di sviluppo sostenibile, di idrogeno, di fonti energetiche rinnovabili. Entro il 2050 faremo…, stiamo programmando una terza rivoluzione industriale ecologica, e via di queste belle balle.

Ora io (e tanti altri insieme a me) sono qui a dire che è possibile e conveniente intervenire subito, dal basso, a favore dell’ambiente. Partendo dai nostri municipi, attraverso una serie di azioni che abbattono le emissioni inquinanti e riducono la “bolletta energetica” del comune.
Il 25 agosto a Monsano (AN) durante la “Festa del buon senso”, premieremo i comuni più virtuosi che hanno aderito al premio dei “Comuni a 5 stelle”, a dimostrazione che, nonostante l’indifferenza di molti sindaci-funzionari la cui unica preoccupazione è quella di scalare la piramide del potere, ne esistono altri disposti a mettersi in gioco, sperimentando nuove strade e interpretando il proprio ruolo come quello di un dipendende, a tempo determinato, che svolge il proprio compito al servizio della gente e quindi salvaguardando il territorio e il futuro dell’umanità.

Se passi da Monsano sei il benvenuto, come tutti quelli che vorranno partecipare ad un giorno di festa. Un abbraccio sincero e virtuoso.”

Posto questo intervento di Marco Boschini tratto oggi dal suo blog. Ho adulcorato il titolo perchè se no dicono che sono troppo cattivo.
Mi sembra molto più incisivo il testo del titolo!
Il 6 marzo 2006 (un'anno e mezzo fa!) in uno dei miei primissimi post ho proprio riportato la prefazione al libro "Caro Sindaco NewGlobal" di cui Marco Boschini parla anche nel testo.
Da allora ho prestato quel libro a diverse persone di San Felice che hanno potuto toccare con mano che VOLERE E' POTERE.
Cambiare si può, basta volerlo!