giovedì 4 ottobre 2007

Verso il 14 ottobre

Tutte le volte che sento Letta parlare del Partito Democratico mi viene il nervoso. Ieri sera l’ho visto e sentito da Gad Lerner a l’Infedele parlare delle liste Letta a Milano, di come sono giovani i candidati, di come sono stati bravi a fare liste aperte a tutti e davvero democratiche.

La cosa che mi irrita è che non ci sia corrispondenza fra le affermazioni e i fatti.

Leggo sui giornali ad agosto:
«Le mie candidature sono aperte. In alcuni casi le faremo addirittura con le primarie delle liste, cioè a Milano il 9 settembre i miei elettori stabiliranno loro l'ordine di lista. Purtroppo le regole create sono quello che sono, alla fine i nodi stanno venendo al pettine. Io lavoro per liste aperte dove entrino nell'assemblea costituente tanti giovani, donne, gente che viene dall'esterno». Così Enrico in un'intervista su Il Messaggero.

Quindi scrivo a Girelli per fare in modo che le parole di Letta abbiano un senso:
Immagino che il percorso che si dovrà fare per Letta sia del medesimo tipo. Formare a livello bresciano (provinciale) un gruppo di persone autorevoli, ma aperte a nuove persone non "istituzionali" e quindi dei gruppi locali, uno per ogni collegio, con questo compito di fare davvero partecipazione, ossia stimolare l'incontro, il confronto e prendere le decisioni fra TUTTI quanti si sentono di sostenere Letta.
La cosa peggiore che potrebbe capitare sarebbe quello di avere i candidati nelle liste catapultati in ogni collegio con decisioni prese altrove.

Vengo rassicurato che tutto andrà per il verso giusto (siamo ai primi di settembre) e che verrò certamente contattato per partecipare attivamente al processo decisionale. Arriva il 21 di settembre (giorno di scadenza per la presentazione delle candidature) e mi trovo preconfezionate le liste di sostegno a Letta senza che ci sia stato mai un solo momento di confronto democratico su questo tema. Per inciso chi doveva fare questa operazione di trasparenza, democrazia e partecipazione nel nostro territorio (da Montichiari a Limone) era Ambrogio Florioli.

La cosa ancor più sconcertante è che in provincia di Brescia il sostegno a Letta è funzionale alla candidatura di Morgano alle amministrative cittadine della primavera 2008, cioè voluto da una parte della Margherita, in contrapposizione alla candidatura di Del Bono (sempre Margherita) sostenuto anche dai DS.

Possibile che non si capisca che è arrivato il momento di cambiare e di far corrispondere alle parole i fatti?
La creazione di un partito nuovo è un ottima occasione per ripensare al modo di fare politica. Speriamo che almeno la partecipazione numerosa dei cittadini (normali … quelli di tutti i giorni) alle primarie faccia emergere grosse sorprese e non serva solo per legittimale le scelte piovute dall’alto fatte dai “soliti noti”.

Infine mi lascia esterrefatto il commento di Veltroni su Veronica Lario.
Per fortuna mi conforta la risposta della Bindi:
"Veltroni vuole Veronica Berlusconi nel Pd? Questa è l'esternazione più improbabile che ho sentito dall'inizio della campagna per le primarie", ha commentato il ministro. "Il punto è molto semplice - ha aggiunto la Bindi - dobbiamo deciderci se alle oligarchie dei partiti vogliamo sostituire le oligarchie della società civile". Il Partito democratico, ha concluso, deve essere "il partito degli italiani normali, quelli che la mattina escono di casa, fanno fatica con il sistema dei trasporti che abbiamo ad andare a lavorare, che hanno il problema dei figli, della crescita della famiglia. Se non irrompe nella politica questa Italia perderemo l'ennesima occasione". (Repubblica 3 ottobre 2007)

Ecco perché andrò certamente a votare per le primarie del 14 ottobre ed ecco perché spero che come me ci vadano tante persone che hanno voglia di cambiare e di girare pagina nel modo di fare politica.

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