venerdì 31 ottobre 2008

Perfect day


Oggi non è un giorno perfetto, anzi!

mercoledì 29 ottobre 2008

Disinformazione

Una cosa che proprio non sopporto è la mancanza di onestà intellettuale di buona parte della classe politica che predica con sistematicità il falso per nascondere le realtà delle proprie decisioni politiche. Mi spiego meglio: sul tema dell'Università è ormai opinione comune affermare che i docenti e gli studenti si siano svegliato solo oggi quando è in corso la protesta per la riforma Gelmini della scuola primaria. Palle! Non pretendo che il Ministro Brunetta legga il mio blog o le pagine internet di centinaia di altri docenti universitari, ma nel mio piccolo parlai dei tagli all'Università già il 25 luglio 2008, così come non ebbi alcuna remora a dichiarare quanto l'immobilismo del Ministro Mussi fosse dannoso all'intera Università (13 settembre 2007) quando il centrosinistra governava.
I nostri politici si dimenticano di dire che per la prima volta nell'anno accademico 2007-08 non verranno finanziati i Progetti di Ricerca di Interesse Nazionale (PRIN), ma questo è un dettaglio! E' comodo dire solo che l'Università è un covo di Baroni che lucrano sulle spalle degli studenti.
Avere l'onestà intellettuale di dire le cose come stanno sia quando sono comode, sia quando sono scomode, credo che sia una qualità che ciascuna persona debba avere, a maggior ragione quando si hanno ruoli pubblici. In fondo si parla proprio di onestà, qualità che ciascuna persona dovrebbe ambire ad avere.
Nel mio piccolo questa qualità cerco di coltivarla e farla crescere, giusto per essere a posto almeno con me stesso. Nessuno è perfetto, ci mancherebbe, ma ci si può sforzare per evitare almeno di fare disinformazione.

lunedì 27 ottobre 2008

G.A.S. Fotovoltaico

Grazie al post di Maurizio ho trovato l'iniziativa del meetup di Brescia sul GAS Fotovoltaico.
Da parecchi mesi sto valutando la possibilità di installare un impianto sul tetto di casa mia. Ho già provveduto ad avere l'autorizzazione paesistica e la concessione edilizia, ora si tratta solo di fare una valutazione economica, e con gli scenari che ci sono all'orizzonte non è facile decidersi a fare il grande passo.
Ci vorranno fra i 10 e 15 mila euro di investimento che nominalmente dovrebbero ritornare in un tempo di 7-8 anni (pay back).
L'idea di entrare a far parte di un GAS per il fotovoltaico mi stuzzica molto.... speriamo!
Per ora ho preso carta e penna, anzi email e tastiera, ed ho scritto al meetup; staremo a vedere!

venerdì 24 ottobre 2008

Estremo imbarazzo

Fra un'ora entrerò in aula per tenere la mia lezione del venerdì. Due ore. Ci saranno una cinquantina di studenti, alcuni brillanti ed attenti, altri distratti e sonnacchiosi. Tutti avranno scelto di passare due ore della loro giornata in aula per ascoltare cosa gli dirò io. Ovviamente è mio dovere raccontargli come un ingegnere industriale dovrà usare la sua testa quando nel mondo del lavoro avrà necessità di fare delle misure. Ho l’illusione di insegnare ad usare la testa, non quella di dare nozioni e ricette preconfezionate.
Oggi però sono in grande imbarazzo. Devo far finta di niente e continuare le mie lezioni come se nulla nel mondo dell’Università stesse accadendo? Questa settimana l’ho già fatto altre volte: ho fatto solo la mia lezione senza neppure accennare a quanto avviene in tutte le Università italiane e soprattutto senza accennare al perché questo avviene
Avrò fatto il mio dovere di aiutare i miei allievi ad usare la loro testa?
Cosa devo dire fra un’ora ai miei studenti?
Sono in grande imbarazzo!

mercoledì 22 ottobre 2008

Unione dei Comuni della Valtenesi

"L’Unione dei Comuni è la benvenuta se non costa un solo euro in più ai cittadini."
Ho cercato di sintetizzare la frase di Cavalli, Presidente della Provincia di Brescia, all’incontro che si è svolto ieri sera a San Felice del Benaco sul tema del Federalismo Fiscale.
Come dicevo nel post precedente la creazione dell’Unione dei Comuni della Valtenesi mi lascia molto perplesso, per usare un eufemismo.
Perché?
Parto dall’inizio: qual è la finalità di unire le proprie energie fra comuni? E’ quella di trovare economie di scala che permettano di gestire in modo migliore (più efficiente e più efficace) un certo numero di servizi ai cittadini e al territorio.
Su questo sono pienamente d’accordo; è una affermazione di buon senso che è difficile scardinare.
Serve davvero l’Unione dei Comuni per fare questo?
Assolutamente no, e porto alcuni esempi per spiegarmi e per essere concreto.
Il sistema bibliotecario è gestito in modo associato da anni. I comuni collaborano in una rete che copre tutta la provincia senza aver dato vita ad alcun struttura amministrativo/organizzativa diversa da quelle che avevano prima. Recentemente si è allargato il Sistema Bibliotecario della Valtenesi con l’ingresso accanto ai sei comuni dell’Unione, anche di Puegnago e Calvagese. Evidentemente si può collaborare e fare sistema fra comuni senza dover avere un consiglio nuovo (quello dell’Unione dei Comuni), senza un Presidente, senza Assessori.
Polizia Locale: ben prima dell’allargamento a sei dell’Unione dei Comuni la Polizia Locale veniva gestita in modo associato dei comuni. Cosa ha aggiunto l’essere nell’Unione dei Comuni.
Isola Ecologica, gestita e realizzata da GardaUno, è in consorzio con Salò e Puegnago
Catasto: la competenza è ora dei comuni che la gestiscono in forma consorziata senza dare origine a nessun nuove ente.
Metrologia Legale: la verifica metrologica degli strumenti è di competenza comunale e viene gestita in modo associato da più comuni , anche qui senza dare origine a nessuna Unione.
E così si potrebbe continuare.
Mi si dirà che grazie all'Unione dei Comuni abbiamo il Difensore Civico. Palle! Si poteva avere benissimo anche senza Unione dei Comuni. I servizi gestiti in forma associata si possono fare benissimo senza dover moltiplicare le poltrone a disposizione dei politici locali.
Al contrario non è vero che l’Unione di Comuni non costa nulla. Non è vero!
Ecco alcuni esempi: con deliberazione n. 15 del 29.06.2008 è stato sostituito il Revisore dei Conti per l’Unione dei Comuni a cui va un compenso annuo di 8240 Euro + IVA + contributi previdenziali.
Ma il bello è scoprire come nell’ultimo Consiglio Comunale di San Felice del Benaco (29.09.2008) sia stata deliberata una variazione di bilancio di 3.200 € che verranno trasferiti all’unione come quota in capo al nostro comune per finanziare una consulenza ad un professionista o ad una società che si occuperà di chiedere un finanziamento regionale a copertura dei costi di funzionamento dell’Unione dei Comuni.
Mi spiego meglio: io ente pubblico pago una consulenza ad un privato perché mi aiuti a chiedere soldi pubblici per far funzionare una cosa che non serve.
Usiamo soldi dei cittadini per chiedere soldi alla Regione per poter far funzionare l’Unione.
Ovviamente se la Regione finanzierà tutto questo il comune rientrerà anche della spesa sostenuta per pagare la consulenza.
Ma la Regione non siamo ancora noi? Le risorse della Regione non sono ancora risorse nostre?
Ma di queste cose quasi nessuno parla!

Bibliografia (linkeria) essenziale:
- Tutti gli atti amministrativi dell'Unione dei Comuni;
- Sulla storia dell'Unione dei Comuni: parte 1, parte 2 e parte 3

martedì 21 ottobre 2008

Serata dedicata al Federalismo Fiscale

Ieri sera ho partecipato all’incontro organizzato dall’Associazione Giovani sul tema del federalismo fiscale. Ospiti relatori erano il Presidente della nostra Provincia, Alberto Cavalli e il deputato della Lega Nord Davide Caparini, Presidente della Commissione Parlamentare per le questioni regionali.
Visto che Maurizio non ha partecipato all'incontro questa volta la recensione sulla serata la faccio io.

Esprimo subito un giudizio positivo sull'incontro: i due relatori erano preparati in materia visto il loro ruolo istituzionale e politico e, per una volta, non si è parlato di aria fritta. Il treno del federalismo fiscale è partito e con il progetto del federalismo Fiscale si metterà un secondo mattone, dopo la riforma del Titolo V della Costituzione avvenuto nel 2001, verso la costruzione di uno stato più moderno. E’ stato sottolineato da entrambi i relatori che questa volta è molto più condiviso il tema della riforma dello Stato in senso federale rispetto a quanto non lo sia stato in passato e che, sul federalismo fiscale in particolare, anche parte del PD è sostanzialmente concorde con quanto proposto dal governo di centrodestra. Vedremo in Parlamento come andranno davvero le cose entro la fine dell’anno.
I tasselli indispensabili per avere davvero uno Stato riformato sono almeno tre: dare al livello amministrativo più basso (Comuni, Province e Regione) la responsabilità delle competenze che possono effettivamente gestire (la riforma approvata nel 2001: principio di sussidiarietà), dare agli enti (parziale) autonomia economica (la riforma proposta nel 2008 con il Federalismo Fiscale) e definire una volta per tutte chi fa cosa (Carta delle Autonomie) per evitare che tutti i livelli amministrativi si occupino di tutto. Credo che senza questo terzo tassello la riforma del federalismo fiscale non solo sarà incompleta e quindi inefficace, ma anche porterà probabilmente all’inefficienza del sistema.

Si è sfiorato anche il tema della Provincie e della loro utilità/inutilità: argomento che non mi appassiona dal punto di vista ideologico ma che sarebbe bello affrontare nel concreto analizzando provincia per provincia per vedere cosa fa e come lavora. A titolo di esempio Brescia riunisce oltre 200 comuni e 1'200'000 abitanti, Trieste 6 comuni e 230'000 abitanti, Matera 31 comuni e 200'000 abitanti. Parlare quindi di Province in senso astratto non ha senso, secondo me.

Ultimo tema proposto è stato quella dell’abolizione degli “enti inutili”, sottolineando quello che è il progetto di sopprimere le comunità montane. Caparini ha sottolineato come da camuno sia favorevole alla abolizione della comunità montana camuna, dimenticandosi di dire che ha presentato una proposta di legge per istituire la Provincia della Valle Camonica con sede a Breno. Peccato veniale, a mio avviso,questa dimenticanza proprio perché un ripensamento vero del ruolo di Regioni, Provincie e Comuni con una loro ridefinizione anche geografico-amministrativa è a mio avviso fondamentale. E’ fin troppo ovvio che Palazzo Broletto non potrà mai occuparsi in modo efficace ed efficiente allo stesso tempo delle esigenze di Temù, Acquafredda e Limone, ma anche Desenzano, Gardone Valtrompia e Montichiari e Palazzolo.

Pochi gli interventi da parte del pubblico se non altro per motivi di tempo. Tuttavia ho provato a chiedere un parere ai relatori circa l’istituzione di ulteriori strutture amministrative e/o funzionali oltre a Comuni, Provincie e Regioni. In particolare ho chiesto cosa ne pensassero della nostra Comunità del Garda e dell’Unione dei Comuni della Valtenesi.
Se sulla Comunità del Garda c’è stato un laconico silenzio dei relatori, silenzio che spiega più di tante parole, sull’Unione dei Comuni il Presidente Cavalli ha detto che, a condizione che non costino un euro in più ai cittadini e non necessitino di ulteriore personale, potrebbero essere una soluzione per gestire in modo consorziato alcuni servizi in carico ai Comuni.
Anche Caparini si è detto favorevole a forme di collaborazione fra i comuni per rendere ai cittadini quei sevizi che i comuni individualmente non possono gestire e quindi offrire.
In fondo quello che ho sentito è esattamente quello che penso, però qualcosa non mi torna. Cosa non mi torna cercherò di spiegarlo nel prossimo post.

venerdì 17 ottobre 2008

il ritorno del figliol prodigo

Leggo oggi fra le notizie riportate sul web che Gavino Angius sta ufficializzando il suo ingresso nel PD. All'indomani dello scioglimento dei DS moltissimi sostenitori della mozione Angius scelsero di entrare nel PD dando vita alla componente di Sinistra per Veltroni. Quasi tutta la Sinistra Giovanile bresciana scelse di entrare nel PD pur provenendo dalla mozione Angius. Nulla di strano, anzi! Io stesso sostenni la mozione Mussi, ma, una volta deciso di sciogliere i DS e dar vita al PD, non esitai a dare il mio contributo per questo difficilissimo progetto.
Chiunque abbia voglia di lavorare per il PD e aiuti a far nascere un partito nuovo, un vero Partito Democratico è il benvenuto.


La mia domanda è però questa: chi sarà il prossimo figliol prodigo a tornare indietro sui suoi passi?

giovedì 16 ottobre 2008

Ancora sul PGT di San Felice

Da mesi sostengo che il PGT sia un piano deludente. Lo scrissi a giugno quando fu presentato al pubblico il PGT. Mi chiesi se la mia valutazione negativa fosse l'unica in tutto San Felice. Ora leggo con piacere il pensiero di un'associazione (SF+F) che ben conosco ma di cui non faccio parte. Lo riporto con piacere nel mio blog.
San Felice «Troppo consumo di territorio»
Nelle osservazioni al Pgt di un’associazione la difficile sostenibilità ambientale della crescita demografica
SAN FELICE - Consumo eccessivo del territorio, troppe cubature rispetto alla domanda, distribuzione disordinata degli interventi.Sono le cose che non vanno,secondo l’associazione «San Felice più felice», nel Piano di governo del territorio in fase di predisposizione nel Comune della Valtenesi.Il sodalizio (che si occupa di sostenibilità ambientale, ma anche economica e sociale) ha consegnato al sindaco alcune osservazioni in proposito, chiedendo all’ Amministrazione di riconsiderare certe previsioni.
«Se una volta - sostiene l’associazione - a San Felice ci si poteva gloriare di una certa moderazione nel consumo del territorio, soprattutto rispetto ad altri centri della Valtenesi, oggi tale moderazione non è più sufficiente. Anzi ci sembra molto difficile riconoscerla in questo Pgt».La superficie terrestre del Comune è di 690 ettari; tolti l’abitato storico e la sua espansione moderna, le zone artigianali, i campeggi, le serre, i boschi e i declivi non edificabili, restano poco più di 300 ettari
agricoli.«Nei Piani attuativi residenziali proposti dal Pgt - afferma l’associazione - si prevede un consumo di 16 ettari, più altri 4 per le espansioni alberghiere. Il totale del patrimonio agricolo e non urbanizzato».
I soci di «San Felice più felice» si chiedono se siano sostenibili nel medio e lungo periodo la crescita demografica e il consumo del territorio attivati dal Pgt.Negli ultimi quindici anni la crescita residenziale in Valtenesi è stata del 43% (del 33% a San Felice) a fronte di un 5% in Lombardia.
«Qui - sostiene l’associazione - non è l’esigenza di abitazioni che sta alla base del costruire, ma è la continua offerta abitativa che genera i flussi di immigrazione».È insomma una crescita di tipo esogeno, legata al flusso migratorio determinato dall’enorme offerta di case, mentre il Pgt dovrebbe «legittimamente rispondere alle necessità della crescita endogena (incremento demografico delle famiglie locali) con edilizia, nella maggiore proporzione economicamente possibile, a prezzo convenzionato, senza contribuire ad alimentare l’immigrazione e le seconde case».
La nuova cubatura residenziale prevista dal Pgt (56mila mc) corrisponde a 370 abitanti equivalenti, ossia una crescita demografica di un altro 11% nei prossimi 5 anni.I piani attuativi turistici promettono altri 32mila mc che portano il totale previsto a 88mila mc.«Questo è sviluppo moderato e sostenibile?», si domanda l’associazione, che chiede al Comune di ripensare anche la distribuzione sparsa degli interventi, per «mantenere l’identità e la distanza fisica tra San Felice, Portese e Cisano, evitando il continuo urbanizzato tra i tre nuclei storici».
Nell’osservazione vengono tra l’altro segnalati alcuni casi specifici, come gli interventi nei pressi del Santuario del Carmine o il piano residenziale sulla strada per la Baia del Vento, che apre il varco all’edificazione a sud della via stessa, in una delle aree più pregiate del territorio.
Simone Bottura (Giornale di Brescia 16.10.2008)

martedì 14 ottobre 2008

Un anno dopo

Oggi è il primo compleanno del PD. Esattamente il 14 ottobre 2007 milioni di cittadini andarono a manifestare la propria intenzione di dar vita ad un partito nuovo.
A distanza di un anno il partito nuovo non c'è al 100%, forse al 10%, ma il contagio è partito e, volenti o nolenti, il PD davvero democratico si farà. Non si torna più indietro!

Da Gussago mi arrivano buone notizie che pubblico volentieri.

Ieri a Gussago si sono svolte le primarie per la scelta del candidato sindaco del PD.
Dopo mesi di discussioni all’interno del direttivo, si era giunti alla decisione, presa a larga maggioranza che a Gussago per la scelta del sindaco, si sarebbero svolte le primarie. Presa la decisione, ci siamo sentiti un poco soli…. Addirittura il sindaco attualmente in carica, è riuscito a negarci l’uso di sale pubbliche, e dal provinciale, molta freddezza…(eufemismo).

Purtroppo, per qualcuno (o per molti e se sono molti è meglio) a Gussago si è continuato, coinvolgendo persone nuove per i seggi ed andando casa per casa a spiegare il perché della scelta. È stato un lavoro duro anche per l’aria che si sentiva attorno, ma i frutti si sono visti ieri. 404 persone si sono recate ai seggi, (136 in quelli dislocati sul territorio) e sfidando gli sguardi ironici di leghisti e di militanti della lista civica Gussago Insieme (ricordo, lista composta da molti di centro-sinistra) hanno scelto chi per loro dovrà essere il prossimo candidato sindaco.
404 votanti vuol dire raddoppiare il numero di persone che avevano votato a gennaio per la fondazione territoriale del PD e raggiungere il 57% dell’affluenza avuta con le primarie per la scelta del candidato premier Veltroni, quando televisioni e giornali non hanno parlato d’altro per settimane.
Mentre nel nostro caso solo sabato i giornali locali hanno ricordato l’evento.
I gussaghesi hanno scelto (54%) Chiara Delorenzi , 28 anni laureata, dottoranda, coniugata ed in dolce attesa.

Chiara, portavoce prima della margherita, poi del locale circolo del PD, con coraggio si è buttata nella mischia. Il suo coraggio è stato ripagato. GRANDE CHIARA.
Per noi organizzatori è stata una grandissima vittoria, che non fa altro che convincerci sempre di più del bisogno estremo di uscire dalle segreterie, di pensare un po’ meno a seggiole e posti e rischiare il contatto con la gente.
Le persone se guardandoti negli occhi, vedono buona fede e volontà, poi rispondono alle sollecitazioni e partecipano.Ci siamo dati delle regole che sono molto importanti. Se riusciremo a rispettarle, il nostro partito potrà risollevarsi e aiutare gli italiani ad uscire dalla crisi economico-istituzio nale, nella quale siamo caduti.

Basta crederci e le primarie di Gussago, lo dimostrano.

lunedì 13 ottobre 2008

Brescia, chiude lo sportello immigrati della città più multietnica

Brescia: la città d’Italia con la più alta percentuale di stranieri (16% contro una media nazionale del 7%) e tra le prime in Europa. E con uno sportello per gli immigrati, nato 19 anni fa, preso ad esempio da molti altri Comuni. Ma che presto chiuderà.
E gli impiegati dell’ufficio, in tutto 12 persone che rischiano di perdere il lavoro, protestano: “Ci siamo sentiti dire”, spiegano, “che il nostro servizio, proprio perché buono, finiva con attirare più stranieri in città”.
La chiusura dello sportello comunale è già stata decisa. Il 31 dicembre prossimo le decine di immigrati che ogni giorno cercano assistenza, quasi sempre trovando anche qualcuno che parla la loro lingua, saranno dirottati altrove. Colpa della mancanza di fondi da destinare all’ufficio, spiega l’assessore ai Servizi sociali, Giorgio Maione. Questo tipo di servizi verrà affidato a un operatore privato del sociale.
Ma c’è chi punta il dito contro la nuova giunta di centrodestra, colpevole di adottare misure che vanno nella direzione opposta rispetto all’accoglienza. La fine dell’esperienza positiva di via Saffi viene letta come l’ultima mossa dopo le ordinanze che mettono in difficoltà gli stranieri: il divieto di bivaccare nei parchi e di portare borse di grosse dimensioni, gli stranieri esclusi dal bonus bebè, le piazze frequentate da extracomunitari private delle panchine. Franco Valenti, l’esperto che nel 1989 era stato arruolato per aprire l’ufficio immigrati, è stato congedato ad aprile. E ai 12 mediatori culturali dello sportello non verrà rinnovato il contratto.
Sembra la perdita di un punto di riferimento per i 30 mila immigrati residenti a Brescia, che si rivolgevano in via Saffi per un aiuto nel rinnovo del permesso di soggiorno, ma anche nelle pratiche per scuola, casa, sanità. L’assessore Maione assicura che gli stranieri della città non saranno abbandonati dal Comune: “Purtroppo la finanziaria ci costringe a rinunciare agli operatori dello sportello”, spiega. “Ma la nostra idea è di distribuire gli stessi servizi sul territorio, affidandoli ad associazioni di volontariato e ai patronati”. Ma se la data della chiusura del vecchio servizio è già decisa (31 dicembre), quella dell’apertura dei nuovi è un’incognita.

(da Panorama 12.10.2008)

Se queste cose le racconta Panorama..... vuol dire che si sta davvero passando il segno.... o no?

Operazione fiato sul collo

Fiato sul collo


Beppe Grillo ne ha pensata un'altra: si chiama operazione "Fiato sul collo" ovvero una serie di azioni per fare in modo che si sappia cosa avviene nel Consiglio Comunale dei comuni italiani. Riprendere le sedute del Consiglio Comunale di San Felice del Benaco è espressamente vietato dal Regolamento del Consiglio Comunale per i "semplici cittadini" e per i consiglieri (art. 36 comma 4).
Nell'ultima adunanza del Consiglio (29.09.08) c'erano numerosi argomenti su cui informarsi, ma il pubblico era ridotto all'osso. Si è dibattuto di abusi edilizi, di viabilità, del progetto delle paludi per la casa albergo (che non si farà ma di cui la nostra amministrazione continua ad occuparsi).

Io nel mio piccolo proverò a "informare" (come e quanto riuscirò) nel mio blog, aderendo a questa operazione.

venerdì 10 ottobre 2008

Guzzanti ... Paolo

Caro Silvio,

non ho alcuna intenzione di andarmene dal PDL ma di introdurvi la democrazia, non sono una scimmia ammaestrata ed esiste un problema di libertà nel partito delle libertà. quanto a Putin, forse non sai molto su di lui e sulla Russia: eccoti due notizie in pillole. il conflitto di coscienza permane e, quanto a vomitare, ho vomitato in ricordo dei miei morti, di Sasha, di Anna Politkovskaya che quando tu andavi alla televisione russa a spiegare il paradiso putiniano ai russi, s’incazzava come una belva. poi l’hanno stesa con quattro revolverate e non s’incazza più.

(Leggi il blog di Paolo Guzzanti) (oppure sul Corriere della Sera)

Tanti si ricordano di Sabina Guzzanti, altri di Corrado Guzzanti (lo presento anche nel mio blog qui), non so quanti di Paolo Guzzanti (è anche lui della famiglia), già senatore di FI eletto a Brescia, ora deputato del PDL.

Vederlo in rotta di collisione con "il suo capo" e sentirlo parlare di "problema di libertà nel partito delle libertà" mi fa capire che tutto il mondo è paese.
Io credo che, nel mio campo di gioco, ci sia un "problema di democrazia nel Patito Democratico", ma questo è un'altro tema, ne parlerò un'altra volta!

giovedì 9 ottobre 2008

Bologna, Cofferati non si ricandida


E' un vero peccato che Cofferati non abbia dato la sua disponibilità a ricandidarsi. Evidentemente non sempre è così automatico che un sindaco uscente debba fare per forza fare anche il secondo mandato, anzi!
Immagino che nel PD bolognese ci sia un momento di disorientamento, ma non posso pensare che in tutta Bologna non esista un'altra persona altrettanto valida.
Un doppio bravo a Cofferati: per aver avuto una linea di amministrazione chiara e in cui mi riconosco (non posso dimenticare gli scontri con la sua maggioranza sul tema del rispetto delle regole) e dimostrare che non tutti sono incollati alla poltrona (di sindaco o comunque di un posto di potere).

mercoledì 8 ottobre 2008

facebook


Se vi capita di trovarmi su facebook.... salutatemi !!!

martedì 7 ottobre 2008

Anna Politkovskaja

Già l'anno scorso scrissi un post "per non dimenticare".

Il Corriere della Sera spiega molto meglio di me chi era Anna Politkovskaja e perchè è importante non dimenticare.

Dedico questo post oltre ad Anna Politkovskaja anche e soprattutto a tutti quelli che non hanno paura di dire la verità e non hanno timore di mettersi contro chi gestisce il potere. Tutti quelli che non si fanno strumentalizzare per giochi politici, tutti quelli che pensano che prima di tutto venga il bene comune.

lunedì 6 ottobre 2008

Acqua ... ma quanto mi costi

In questi giorni, come tante altre persone, anche io ho fatto la fila per pagare l’acconto sul servizio idrico … insomma ho pagato la bolletta dell’acqua, per dirla in parole semplici. Come alcuni sanno dal gennaio 2007 non sono più i comuni a gestire il servizio idrico (acquedotto e fognatura) ma sono diverse società. Nel caso del Garda bresciano il servizio è gestito da GardaUno SpA, ovvero i comuni stessi che si fanno imprenditori.
Uno degli obbiettivi di questa privatizzazione (voluto da una legge nazionale lontana nel tempo) è quello di “razionalizzare” il servizio. Il primo risultato ottenuto in meno di due anni di gestione privata dell’acqua è un progressivo aumento dei costi. Ma quanto?
Chiunque, leggendo le due fatture arrivate a casa in questi pochi mesi (prima e dopo l’estate) potrà confrontare i costi del 2007 e quelli del 2008. Ogni comune fa storia a se, io ho presente la situazione di San Felice, comune ove risiedo. Fra il 2007 e il 2008 l’aumento del costo dell’acqua è stato del 28.8%. Vediamo in dettaglio. Per una famiglia residente i primi 100 metricubi di acqua sono passati da un costo di 0.1300 Euro/mc a 0.1675 Euro/mc (+28.8%). Per il secondo scaglione(consumi da 100 a 150 mc) da 0.2600 a 0.3350 (+28.8%) per il terzo da 0.338 a 0.4355 Euro/mc (+28.8%) e per chi consuma davvero tanto 0.6700 Euro/mc.
Tralascio in questa sede di fare considerazioni circa l’opportunità di fatturare un acconto calcolato sui mesi primaverili ed estivi (da marzo a luglio) proiettando i consumi sui 12 mesi dell’anno che ha portato famiglie normali ad avere proiezioni di consumi esagerati e quindi una parte di fatturazione al massimo dei costi, cosa che ha portato liquidità nel breve periodo a GardaUno e che mi auguro sarà conguagliato a fine 2008 correggendo le stime di consumi ipotetici con i consumi reali, per soffermarmi su una questione diversa.
GardaUno, saggiamente, si lava le mani circa l’aumento del costo dell’acqua. Scrive appunto sulla fattura che i costi sono stati deliberati dall’assemblea consortile dell’ATO in data 18.04.2008. Comincia quindi lo scarica barile: GardaUno dice, giustamente, che gli aumenti del 28.8% non sono stati decisi da loro.
Cerchiamo di capire chi è l’assemblea consortile dell’ATO. Cercando in internet si trova il sito web dell’ATO (http://ato.provincia.brescia.it/) e qui il verbale della deliberazione n. 3 del 18.04.2008 che stabilisce le nuove tariffe. Partecipano all’assemblea oltre il rappresentante della Provincia anche un rappresentate per ciascuno dei 206 comuni della provincia di Brescia. Risulta ovvio che ATO non è altro che un organismo che rappresenta l’interesse pubblico, cioè dei cittadini.
Risultato della votazione: su 95 presenti (anche San Felice era presente) 93 favorevoli e 2 astenuti (Braone e Travagliato).
Ora so chi ha deciso l’aumento del 28.8% del costo dell’acqua a San Felice.

venerdì 3 ottobre 2008

Miracolo a Sant'Anna


Esce in questi giorni il fil di Spike Lee che, fra l'altro, racconta anche la vicenda della strage di Sant’Anna di Stazzema.

Sul film ci sono 1000 polemiche, ma credo che sia una cosa positiva che per la prima volta a livello internazionale si parli della strage di Sant'Anna di Stazzema in un film, quindi per il grande pubblico.

Credo che andrò a vedere il film e, magari cambierò idea, ma per ora sono già contento che di quel fatto tragico se ne parli.

giovedì 2 ottobre 2008

TetraPak

Passando molto tempo in auto mi capita di sentire spesso la "notizia" che finalmente i contenitori in Tetra Pak si possono riciclare.


In effetti altri blog rilanciano la notizia:
http://danielcolm.blogspot.com/2008/09/tiriciclo-tetra-pak.html
ma io non ho capito bene come fare.

Evidentemente si deve prevedere un sistema di raccolta dei contenitori (una camana nuova) che attualmente non c'è in tutti i comuni italiani.
A dire il vero in provincia di Brescia c'è un certo numero di comuni che hanno attivato la raccolta, e come sempre GardaUno non brilla per tempestività.