giovedì 26 febbraio 2009

Bilancio Partecipato

Anche oggi parlo di soldi, di soldi pubblici. Non è la prima volta che parlo di Bilancio Partecipato. L'ho già fatto qui (gennaio 2007) e qui (settembre 2007).

Il Bilancio Partecipativo o partecipato è una forma di partecipazione diretta dei cittadini alla vita della propria città (democrazia diretta).
L’esperienza più celebre di bilancio partecipativo si è avuta a Porto Alegre (Brasile), città di 1,3 milioni di abitanti. L’esperienza di Porto Alegre ha avuto inizio nel 1989. Il fine era quello di permettere ai cittadini di partecipare attivamente allo sviluppo ed alla elaborazione della politica municipale.
La partecipazione si realizza innanzitutto su base territoriale: la città è divisa in circoscrizioni o quartieri. Nel corso di riunioni pubbliche la popolazione di ciascuna circoscrizione è invitata a precisare i suoi bisogni e a stabilire delle priorita’ in vari campi o settori (ambiente, educazione, salute…). A questo si aggiunge una partecipazione complementare organizzata su base tematica attraverso il coinvolgimento di categorie professionali o lavorative (sindacati, imprenditori, studenti..). Ciò permette di avere una visione più completa della città, attraverso il coinvolgimento dei c.d. settori produttivi della città. La municipalità o comune è presente a tutte le riunioni circoscrizionali e a quelle tematiche, attraverso un proprio rappresentante, che ha il computo di fornire le informazioni tecniche, legali, finanziarie e per fare delle proposte, attento, però, a non influenzare le decisioni dei partecipanti alle riunioni.
Alla fine ogni gruppo territoriale o tematico presenta le sue priorità all’Ufficio di pianificazione, che stila un progetto di bilancio, che tenga conto delle priorità indicate dai gruppi territoriali o tematici. Il Bilancio viene alla fine approvato dal Consiglio comunale.
Nel corso dell’anno, attraverso apposite riunioni la cittadinanza, valuta la realizzazione dei lavori e dei servizi decisi nel bilancio partecipativo dell’anno precedente.
Di solito le amministrazioni comunali, visti anche i vincoli di bilancio cui sono tenuti per legge, riconoscono alle proposte avanzate dai gruppi di cittadini la possibilità di incidere su una certa percentuale del Bilancio comunale. Nel caso di Porto Alegre si è partiti dal 10% del bilancio comunale, fino ad arrivare, lentamente, al 25%.
Le risposte della "sinistra" (quella vera e pura!!!) di San Felice sono queste: uno e due.
Eppure 2 bilanci (2008 e 2009) da allora sono passati e nulla è cambiato. Strano no? Forse che la partecipazione non interessi a nessuno?

mercoledì 25 febbraio 2009

400 milioni per far fallire il referendum

Abbiamo in questo momento tre obblighi elettorali: elezioni europee, amministrative, referendum sulla legge elettorale. Il buon senso suggerisce di accorparle in un'unica scadenza. Ma il Governo ha deciso di abbinare in un'unica data soltanto le prime due consultazioni. E appare intenzionato a far tenere in data separata il voto referendario. Votare un altro giorno comporta un costo per la collettività di circa 400 milioni di euro. In tempi difficili come questi sarebbe bene utilizzare tali risorse per altri scopi.
lavoce.info ha provato a calcolare quanto ci costa la scelta di non accorpare il referendum sulla legge elettorale all'election day (europee + amministrative).
Ascoltando caterpillar di oggi pomeriggio ne sono venuto a conoscenza e ora non posso tacere.

domenica 22 febbraio 2009

Dal 27 ottobre 2007 al 21 febbraio 2009

Il 27 ottobre 2007 andai all’assemblea del neonato partito democratico con tanto entusiasmo. Ricordo come fosse oggi il grande applauso che venne riservato a Romano Prodi, più grande ancora di quello che riservammo a Veltroni.
Me ne tornai però a casa con tanta tristezza addosso.
I fischi saliti dalla platea dei delegati quando dal palco Anna Finocchiaro pronunciò il nome dell'ex segretario Dc Ciriaco De Mita, in quanto membro della Commissione Statuto del neonato partito, furono solo l’espressione terminale del malessere che già circolava attorno alle liste dei “nominati”.

A Roma, per votare lo statuto, decisi di non andarci.

Ieri mattina mi sono alzata alle tre per andare a Roma e confesso che più volte mi sono chiesta chi me lo facesse fare.
Da Brescia siamo partiti in 8. Altri tre o quattro bresciani li abbiamo incontrati là.
Non si può certo dire che si respirasse un grande entusiasmo. Vi era chi sosteneva che fosse meglio andare alle primarie subito, chi invece appoggiava la soluzione di eleggere Franceschini come segretario protempore.
Io non avevo ancora deciso cosa fare. Ma poi, dibattuta tra le ragioni del cuore di Morando e Gad Lerner, e l’invito alla razionalità di Fassino e Rosy Bindi, mi sono convinta anch’io che stavamo per correre un grande rischio; il rischio che tutto venisse gettato al vento. Continuavo a pensare a San Felice, continuavo a chiedermi con che faccia avremmo potuto convocare la nostra gente per le ennesime primarie per votare il nuovo segretario nazionale del PD, quando non abbiamo neppure voluto sapere da loro chi vorrebbero come candidato sindaco.

Quando poi, votata l’opzione dell’elezione immediata del nuovo segretario, Franceschini ha parlato, è stata per me una grande sorpresa.
E me ne sono tornata a casa felice e con quell’entusiasmo che Walter Veltroni non mi aveva saputo trasmettere.
Buon lavoro segretario!
Michela Tiboni

sabato 21 febbraio 2009

Oggi: avanti. Senza paura

Con 1047 voti su 1258 disponibili, Dario Franceschini è stato eletto nuovo segretario del Partito Democratico. Arturo Parisi, altro candidato alla segreteria del partito ha ottenuto 92 voti. Avanti. Senza paura

Ho pensato un sacco di cose oggi ascoltando i diversi interventi all'assemblea nazionale. Li riascolterò e ci rifletterò ancora a lungo. Di una cosa però sono contento: ho visto un partito in grado di ricominciare senza paura, seguendo le regole della democrazia, condotto per mano (strano a dirlo) da persone serie.
Franceschini fino a ieri non mi convinceva invece il suo discorso mi ha fatto cambiare idea. Rosy Bindi e Piero Fassino mi hanno convinto che oggi Franceschini possa far ripartire il PD.
La chiusura dell'assemblea è stata affidata alla Canzone Popolare di Ivano Fossati, colonna sonora delle vittorie dell'Ulivo. Con tutta la simpatia che ho per Jovanotti, ripartire da Fossati suona meglio!

venerdì 20 febbraio 2009

domani....

Domani Michela sarà a Roma. Stasera consegnerà un lavoro importante alle 20:30. Ci ha lavorato tutta la settimana andando a dormire ad orari incredibili. Domani mattina l'autobus partirà alle 4 da Brescia per essere a Roma in tempo.
Sono troppo orgoglioso di mia moglie... troppo!

Questo domani, intanto oggi leggo Severgnini. Come non dargli ragione!

La BUR (Biblioteca Universale Rizzoli) ha festeggiato ieri i 60 anni con un bell'incontro milanese a Villa Necchi Campiglio (hanno sempre un certo fascino, queste case popolari). Sparse sui tavoli, molte colorate riedizioni invitavano al furto amichevole. Prendo "La libertà" (On Liberty, 1858) di John Stuart Mill. Apro e leggo una frase: «Il dispotismo della consuetudine è ovunque una barriera eretta contro il progresso umano». Perfetta per il Partito democratico. (Perfetta per San Felice penso io! ndr) Ma lo capirà?
Le dimissioni di Veltroni, ridotto a un puntaspilli dagli amici, hanno aperto il consueto psicodramma. Tutti contro tutti, sperando di raccattare qualcosa nel caos. Assemblea costituente! Congresso! Segretario di transizione! La faccenda potrebbe essere divertente, non fosse per un particolare: una democrazia ha bisogno di un'opposizione. La democrazia italiana, oggi, più delle altre. Cos'è, oggi, il PD? Profondamente Depresso? Popolo Dimissionario? Pasticcione Dilettante? Perso in Discussioni? Occorre un leader, capace di spiegare, spingere e far sognare. E occorre un programma. A tutt'oggi non è chiaro se il partito voglia
a) sostenere milioni di giovani precari, sballottati come aquiloni in un tornado
b) velocizzare la giustizia, della cui goffaggini approfitta la criminalità d'importazione
c) introdurre il testamento biologico
d) cambiare questa scandalosa legge elettorale.
Quattro temi, ma ce ne sono altri quaranta in cui i dalemiani dissentono dai parisiani, che contestano i lettiani, che s'oppongono ai veltroniani, che scrutano dai fassiniani, che sospettano dei bindiani, che litigano con teodem, laici e rutelliani. Qualcuno invoca il ritorno di Prodi. Amen.
La destra ha un padrone, che ha i mezzi (carismatici, politici, economici, televisivi) per imporre la sua volontà. La sinistra deve trovare un comandante. Se è inesperto, ha bisogno d'un tifone per guadagnarsi il rispetto dell'equipaggio. Be', il tifone è servito: dopo il Friuli e la Sardegna, arrivano le europee e le amministrative. Ne potrebbe uscire un leader - insospettabile, oggi - capace di far sembrare l'avversario antico e ripetitivo. E' questa l'unica cosa di cui Berlusconi ha paura. L'infanticidio (politico) di Illy e Soru lo dimostra. Dove può sceglierlo, il Pd, questo capo? Risposta: primarie vere, dovunque. Partito scalabile: ogni candidato presenti un programma di una facciata (formato A4) e dica cosa vuol fare. Non corrano i Rutelli e i D'Alema: hanno già avuto, già perso, già dato. Corrano i Renzi (Firenze) e i Chiamparino (Torino), corrano i Letta e i Bersani, corrano i nuovi, gli esterni e gli sconosciuti. Se un novellino come Obama è diventato presidente degli Stati Uniti, e i conservatori britannici si sono affidati a baby Cameron, perché una giovane donna o un neo-politico non possono guidare un partito in un Paese medio dell'Europa del sud? Se votate a sinistra e tutto ciò vi sembra ingenuo, preoccupatevi. Vuol dire che avete già perso. Un'altra volta, intendo.
Beppe Severgnini, Giovedi' 19 Febbraio 2009

Anna Politkovskaja - nessun colpevole

Ieri la sentenza di assoluzione per i quattro imputati. Oggi la notizia della riapertura del fascicolo.
Eppure tutti sanno come stanno le cose, o no?
Nel mio blog ne ho parlato qui

giovedì 19 febbraio 2009

Stesso tono, stesso linguaggio

Ieri mattina, arrivando in Facoltà ho trovato tappezzato l'ingresso con questi cartelloni.
Non mi ha colpito ne il fatto che sui muri di un'Università compaiano a giorni alterni slogan e manifesti degli studenti di destra e di sinistra, ne il fatto che un gruppo politico porti avanti le proprie istanze.
Mi ha colpito il tono del cartellone: “ABBASSO I BARONI” perché è il medesimo tono di quanto ho letto due giorni prima, altrove.

Elettori del PD di San Felice riprendetevi il partito. Mandate a casa i baroni che l’hanno occupato. Mandate a casa tutta sta gente che sta usando il vostro partito per occupare sedie di sindaco e assessori senza avere in minimo consenso tra la popolazione. Mandateli a casa prima che sia troppo tardi. Mandateli a casa prima che annientino ogni possibilità di vita

Abbasso i baroni. Mandate a casa i baroni. Stesso tono, stesso linguaggio. Studenti di AN. Cultori della “nuova sinistra”.

lunedì 16 febbraio 2009

lavocedisanfelice

LaVoceDiSanFelice (http://www.lavocedisanfelice.com/) ha chiuso i battenti. A dire il vero era già da parecchio tempo che sul sito non comparivano più notizie, ora però il dominio è in vendita.

Ovviamente dal punto di vista politico ero totalmente in dissenso con "la linea editoriale" del sito e credo anche che per la nostra comunità l'unico risultato concreto ottenuto da quel gruppo politico sia stato quello di precludere una via di cambiamento a San Felice. Non penso però che l'editore del sito abbia agito in malafede, anzi, credo che sia stato "una vittima" della situazione di contrapposizione troppo marcata che si è venuta a creare. Credo anche che l'editore (anche se non lo ammetterà mai) sia consapevole del danno creato alla nostra comunità.

Mi spiace sinceramente che a San Felice ora ci sia una voce di informazione (per quanto di parte) in meno.

sabato 14 febbraio 2009

Europee, Mastella corre con il Pdl - ma anche a San Felice succede qualcosa di simile

"Il segretario dell'Udeur Clemente Mastella verrà candidato alle europee nella lista del Pdl. Lo rende noto un comunicato che formalizza le indiscrezioni dei giorni scorsi e nel quale si puntualizza che il sodalizio tra Pdl e Udeur verrà esteso anche alle elezioni amministrative in Campania, dove i due partiti presenteranno candidati comuni."

Così recita il Corriere della Sera di oggi.
Il "cambio di casacca" è uno sport molto diffuso nel mondo politico italiano e pare che sia praticato anche nei piccoli comuni come il mio, San Felice.
Da parecchio tempo voci ben informate danno per conclamato il cambio di casacca per il futuro candidato sindaco del PDL che, non trovando appoggio nel PD, dopo trent'anni di militanza nel centrosinistra, ha scelto appunto di percorrere la via più facile verso la poltrona di Sindaco.

Invidio queste persone e la loro disinvoltura nel cambiare casacca a seconda di come gira il vento. Io non ho questa fortuna, la mia coscienza non me lo permette. Come li invidio!

mercoledì 11 febbraio 2009

Missione M'illumino di Meno compiuta!

Ieri è arrivato il materiale che avevo ordinato: lampade a Led da installare in cucina. Sono due basette (quelle dei circuiti stampati) su cui sono installati un sacco di led. Un piccolo trasformatore di pochi centimetri di lato.
Con un po' di nastro bi-adesivo ho incollato le luci sotto la cappa della cucina ed ho collegato il trasformatore al posto del vecchio neon.
Nel giro di 10 minuti il gioco è stato fatto. Il consumo ora è di 2 W, cira un decimo di prima!
Missione m'illumino di meno 2009 compiuta!

martedì 10 febbraio 2009

10 febbraio 2009. Giornata del ricordo

E’ passata solo una quindicina di giorni da quando ci siamo raccolti in una pur breve meditazione sulla tragedia della Shoah, dello sterminio di milioni e milioni di ebrei colpevoli solo di essere tali, cioè appartenenti ad un popolo che l’aberrante ideologia razzista professata dal nazismo con-
dannava ad essere annientato, sterminato, appunto.
Ma il Novecento, quel “secolo breve” - come è stato definito - in cui più vorticoso è stato il progresso delle scienze e della tecnologia, che hanno portato un progresso immenso nel miglioramento delle condizioni di vita di una parte degli uomini che vivono sulla faccia della Terra, ci ha lasciato una pesante eredità di genocidi e di massacri. Cominciando con quello del
popolo armeno, e poi in Cambogia, in Rwanda. Ci ha lasciato in eredità anche la tragedia dei Gulag, in Siberia, frutto di un’altra aberrante ideologia, quella del totalitarismo leninista e stalinista.
Sono eredità che non dobbiamo rimuovere dimenticandocene. Facendo come se fossero vicende mai esistite, o che hanno riguardato altri, in tempi remoti, che non ci riguardano più. Il negazionismo è un crimine morale contro l’umanità, è la premessa per lasciare spazio al ritorno del “sonno della ragione”.
Altri lutti ha portato alla nostra gente il dramma della popolazione italiana in Istria e Dalmazia, territori profondamente legati alla nostra storia ed alla nostra cultura, che sono stati coinvolti nella guerra di Liberazione dal nazifascismo e che hanno pagato un prezzo altissimo. Non
dobbiamo dimenticare quei lutti, dobbiamo rendere onore alle vittime di episodi tristissimi di ferocia e di guerra civile, che hanno insanguinato quelle terre a noi così care, lasciando spazio alle vendette personali o familiari, che nulla hanno a che vedere con gli ideali per cui hanno
combattuto e sono morti, in tanti, nei due anni in cui si è consumata la tragedia della lotta partigiana.
Tutte le guerre sono una tragedia, anche quelle combattute per difendere gli ideali più nobili e sacri, come quello della libertà e dell’indipendenza della Patria. Tutti i morti sono eguali. E meritano uguale rispetto. La storia va letta per quello che è, i fatti vanno ricostruiti per quello che sono stati. Non sono più accettabili omissioni o silenzi su errori o su responsabilità di singoli o di gruppi. Ma il giustificazionismo ed il revisionismo di parte sono altrettanto inaccettabili, eticamente prima ancora che storicamente. Le ideologie non si possono mettere tutte sullo stesso piano. Rispettiamo le coscienze, quando hanno agito in buona fede, ma ribadiamo sempre la nostra fede negli ideali di libertà e di giustizia, di democrazia e di uguaglianza che hanno animato coloro che, combattendo contro il nazifascismo, e dando spesso la loro vita per questi ideali, ci hanno consegnato una Patria libera ed indipendente, che ha potuto trovare nei valori della Costituzione repubblicana un saldo presidio ed un ancoraggio sicuro per la costruzione di un’Italia migliore.
Vincenzo Milanesi
Magnifico Rettore dell'Università degli Studi di Padova

lunedì 9 febbraio 2009

Famiglia Cristiana: Italia verso leggi razziali

"L'Italia precipita, unico Paese occidentale, verso il baratro di leggi razziali, con medici invitati a fare la spia e denunciare i clandestini, cittadini che si organizzano in associazioni paramilitari, al pari dei 'Bravi' di don Rodrigo, registri per i barboni, prigionieri virtuali solo perché poveri estremi, permesso di soggiorno a punti e costosissimo". E' quanto scrive Famiglia Cristiana di questa settimana nell'editoriale di dedicato agli ultimi provvedimenti del governo sulla sicurezza.


Di fronte a tutto ciò, continua l'editoriale di Famiglia Cristiana "il circo politico ha dato prova, nei giorni scorsi, di manifesta incoerenza morale" perché "da una parte si batte, giustamente, per Eluana ma, al tempo stesso, approva agghiaccianti leggi discriminatorie. Dall'altra parte si batte per gli immigrati, ma promuove una cultura di morte". "La tutela della vita e della dignità di ogni essere umano - sostiene Famiglia Cristina - va assunta nella sua interezza, e vale per la vita nascente, per quella che si spegne o si vuole spegnere, ma anche per gli immigrati, i barboni e tutti i poveracci ai margini della società"."Il ricatto della Lega di cui sono succubi maggioranza e presidente del Consiglio, mette a rischio lo Stato di diritto" e "così l'Italia, già abbastanza "cattiva" con i più deboli, lo diventerà ancora di più: si é varcato il limite che distingue il rigore della legge dall'accanimento persecutorio".


Scrive Famiglia Cristiana. Le misure del governo, secondo il settimanale dei Paolini, rappresentano "il soffio ringhioso di una politica miope e xenofoba, che spira nelle osterie padane" e che " è stato sdoganato nell'aula del Senato della Repubblica". Eppure, continua l'editoriale, non c'é stata "nessuna indignazione da parte dei cattolici della maggioranza, nessun sussulto di dignità in nome del Vangelo: peccano di omissione e continuano a ingoiare 'rospi' padani senza battere ciglio, ignari della dottrina sociale della Chiesa". Mentre, conclude l'editoriale, "la Lega esulta: finalmente, il "bastone padano", evocato da Borghezio nel 1999, oggi è strumento d'ordine autorizzato dal Parlamento".
Fonte: ANSA - 9 feb 2009

sabato 7 febbraio 2009

Che la pietà non vi rimanga in tasca.

Mi irrita la strumentalizzazione del Presidente del Consiglio, così come mi dispiace la voce a corrente alternata del Vaticano (non della Chiesa!!) quando si tratta di occuparsi di temi politici.
Ho scelto di fare mie le parole di Massimo Balliana per il mio post di oggi.
In questo blog abbiamo deciso di non parlare del dramma di Beppe ed Eluana Englaro. Ma da cattolico quale sono, ho problemi a capire perché la "vita" di Eluana vale pagine e pagine di giornali, ore di trasmissioni radio televisive, manifestazioni e dibattiti mentre in Italia si continua a morire di lavoro. Persone che hanno una famiglia, che hanno una "vita da vivere" con intensità e passione come tutti noi, ma che trovano la morte tra l'indifferenza generale: sono 106 ad oggi, le morti sul lavoro, 106.494 gli infortuni e 2.662 nuovi invalidi che spesso non meritano che poche righe su un giornale o tre secondi nel tg di rai3. Non vedo grandi manifestazioni e mobilitazioni di chicchessia e allora questo mi fa pensare... Forse che ci sono vite che valgono di più di altre? Due giorni fa ho pubblicato una foto che mi ha fatto piangere: due bambini palestinesi bruciati dal "fosforo bianco" vittime di una guerra che non guarda in faccia nessuno, vite distrutte senza che il mondo se ne sia più di tanto vergognato. Ogni giorno muoiono centinaia di uomini, donne, bambini perché non hanno acqua da bere o cibo da mangiare, perché non hanno cure sanitarie adeguate, perché sono poveri e questo mondo ha troppo schifo per ricordarsi di loro. Quando mai i media se ne occupano, poco e male, sicuramente certe immagini non si possono mandare in onda, e allora oscuriamo il dramma di milioni di persone. Anzi ci dicono che dobbiamo imparare ad essere cattivi, e se qualcuno di questi immigrati cerca di sfuggire al suo destino dobbiamo denunciarlo e rimandarlo da dove è venuto, non ci deve dare più fastidio, e poi si sa che sono per lo più stupratori, delinquenti e assassini. Ecco questo è lo strano mondo in cui sono stanco di vivere e mentre la rabbia sale mi tornano in mente le parole di una canzone di De Andrè: "E se credete ora - che tutto sia come prima - perché avete votato ancora - la sicurezza, la disciplina - convinti di allontanare - la paura di cambiare - verremo ancora alle vostre porte - e grideremo ancora più forte - per quanto voi vi crediate assolti - siete per sempre coinvolti...".
Massimo Balliana
PS... La canzone di De Andrè dedicata al maggio francese .... beh è quanto mai attuale ora, oltre che essere la mia preferita nei momenti di smarrimento politico.

venerdì 6 febbraio 2009

che sia la volta buona?

Ho letto su Repubblica oggi che Bersani ha deciso di candidarsi alla segreteria del PD sfidando Veltroni in occasione del prossimo congresso (quando ci sarà???).
Ha anche aggiunto: "La volta scorsa ho fatto una grandissima cavolata a non candidarmi alle primarie". Forse si, l'importante è non sbagliare la seconda volta!

Speriamo che sia la volta buona...

mercoledì 4 febbraio 2009

M'illumino di meno - 2009

Aderisco!
Anche quest’anno ho deciso di aderire all’iniziativa di Caterpillar – M’illumino di Meno.
Ho sempre cercato di fare qualcosa di concreto ogni anno. Nel 2006 feci una locandina suggerendo agli studenti proposte per tesi di laurea sui temi del risparmio energetico. Il 14 febbraio 2007 si laureò una studentessa di Ingegneria Gestionale discutendo una tesi sul progetto e l’analisi tecnico-economica di un tetto fotovoltaico per l’edificio sede della facoltà di Ingegneria.
Nel 2008 altri due studenti (ingegneri Meccanici indirizzo energetico) si laurearono con tesi “M’illumino di meno” sul tema della certificazione energetica degli edifici in Lombardia.
Quest’anno ho deciso di fare due piccole proposte: domani chiederò durante il Consiglio di Dipartimento (di Ingegneria Meccanica e industriale) di aderire all’iniziativa di Caterpillar, mentre nei prossimi giorni installerò due strisce di lampade a LED in cucina per illuminare il fornello e il lavello.
Si tratta di 30 piccoli LED alimentati in bassa tensione che consumano solo 1 W e manderanno in pensione le vecchie lampade al neon.
Questo è il mio piccolo Kyoto!