venerdì 31 agosto 2007

Comunità del Garda

Leggo con interesse le lettere ai giornali, perchè attraverso le parole dei diretti interessati o dei semplici cittadini, si capiscono tante cose che diversamente non si è in grado di capire.
La lettera al giornale è un punto di vista soggettivo, ma rielaborato autonomamente dal lettore può diventare una visione oggettiva delle cose.
Sul Giornale di Brescia di un paio di giorni fa ho trovato questa lettera del Presidente della Comunità del Garda, in risposta ad una polemica avanzata dalla Lega Nord della Provincia.
Ora è evidente che si tratta di uno scontro politico fra due soggetti "istituzionali", Assessorato al Turismo Provinciale (Lega Nord) da una parte e Comunità del Garda dall'altra.

Non entro nel merito della polemica e lascio a chi legge la lettera ogni considerazione circa l'utilità della Comunità del Garda, da cui sono usciti diversi comuni negli ultimi anni proprio perchè non ne comprendevano più l'utilità. Mi soffermo al contrario su diverse considerazioni.


Parto sempre da San Felice. Per legge la competenza in ambito di promozione turistica è della Provincia di Brescia, attraverso l'assessorato provinciale al Turismo.
A livello più basso (o si vorrebbe più alto) c'è poi la Comunità del Garda.
Terzo livello c'è la Riviera dei Castelli che non so se definire associazione o istituzione.
C'è infine il Comune di San Felice del Benaco con l'Assessorato al Turismo.

Ho trascurato Regione Lombardia e Stato Italiano che legiferano e organizzano ad altri livelli le attività turistiche.
Infine non ho parlato di tutte le organizzazioni di carattere privato che per finalità proprie organizzano l'industria del turismo nella nostra zona.
Ora, il dubbio che tutte quelle istituzioni che agiscono su un unico ambito finiscano per intralciarsi e non occuparsi del tema del turismo ma solo di quello di mantenere in vita la propria poltrona (=carica istituzionale) è lecito e più che motivato.
Aggiungo infine questo pensiero: viviamo nel 4° comune bresciano per flussi turistici, 7° in Lombardia. La regione del Garda bresciano è fra le prime destinazione su base nazionale, eppure, quante volte abbiamo sentito parlare e discutere di POLITICHE PER IL TURISMO?
Tolte le manifestazioni turistiche, le sedi degli enti inutili e le cariche di Presidente, di turismo a San Felice non si parla mai, se non nei Blog (e non mi riferisco al mio!) dei singoli cittadini.


I conti in tasca alla Comunità del Garda.


(Lettera al Direttore, Giornale di Brescia 29 agosto 2007)


La ringrazio per aver consentito di dibattere pubblicamente di un tema che interessa i cittadini ma che è anche di importante metodo politico. - Per questo mi permetto di dare puntuale risposta alle insinuanti domande dei consiglieri leghisti bresciani, il capogruppo Vanaria ed il segretario Borghesi. - 1) Compiti della Comunità: il consigliere Vanaria non è adeguatamente informato. Lo statuto della Comunità, all’articolo tre, al comma d), recita che competono alla Comunità le "soluzioni ai problemi di natura ambientale, territoriale, paesaggistica, sociale, culturale ed economica con particolare riguardo al turismo"; al comma f): "collaborando con l’Autorità di bacino del Po anche al fine della regolamentazione dei livelli nonché degli usi plurimi delle acque del lago"; al comma g) partecipando al funzionamento della autorità interregionale per il Garda nello svolgimento di compiti operativi di carattere unitario eventualmente attribuiti". Ed altro ancora. - 2) i conti di casa nostra sono molto facili avendo la Comunità un misero bilancio di € 477.000 anno (preventivo 2007) di entrata e quindi di spesa, l’equivalente di quattro sponsorizzazioni sportive della "strategia interna turistica" della provincia di Brescia. - 3) il compenso del presidente della Comunità, stabilito ben prima della mia presidenza, è esattamente di € 2.324,00 lordi, pari a €1.628,00 netti, su un territorio assai vasto, di circa 60 Comuni e una popolazione di circa 300.000 abitanti. Egli sta facendo, per propria libera scelta, il tempo pieno per la Comunità, anche quando è fuori sede o a casa propria visto che non ha alcun incarico di sottogoverno. Non percepisce rimborsi telefonici e spesso nemmeno spese di rappresentanza e spese vive in generale, sostenendole personalmente. La Comunità non ha automobili di servizio, non autisti fissi e nemmeno sporadici. Per avere una idea del rapporto si sappia che un presidente di Provincia percepisce oltre € 7.000,00 al mese o ad un assessore provinciale, anche se generoso e leghista oltre €4.500,00 al mese, più automobile, autista, spese rappresentanza; anch’essi tutti "provenienti dalle tasche dei cittadini". E taciamo sugli incarichi aggiuntivi. - 4) Sulla dolorosa uscita di alcuni Comuni sui 70 dell’area territoriale, ho già chiarito. Quella della Provincia di Mantova perché in linea con la politica centralista della Lega (presidente leghista) nei riguardi delle associazioni comunali. - Per la Provincia di Verona perché si è preferito togliere € 70.000,00 di quota alla Comunità e darne €80.000,00 annui per la nomina di un consulente del presidente, nella persona dell’organizzatore della sua campagna elettorale e presidente dell’associazione politica Mosele. Con il voto, certo non ignaro, degli assessori leghisti. Ad onta del consigliere Vanaria, che contesta il termine "morale" all’ente riconosciuto giuridicamente, ma forse contesterebbe i suoi colleghi veronesi nella pratica delle decisioni. - 5) la Comunità del Garda, dice Vanaria, "offre poltrone, posti di lavoro certamente sovradimensionati"... e…. "che servizi dà al cittadino quando esistono già Enti che svolgono le stesse funzioni?". Tutte balle! - a) La Comunità non ha mai offerto poltrone a nessuno e la Lega dovrebbe documentare, con nomi e cognomi, quanto afferma. Inoltre i membri del Direttivo della Comunità non percepiscono alcunché e meritano il rispetto e la riconoscenza dei cittadini, così come i rappresentanti presso l’Aipo o qualunque altro ente, nessuno con gettoni di presenza. - b) Il "sovradimensionato" personale della Comunità, consiste, compreso il segretario, in sei (dicesi sei) dipendenti, più uno a mezzo tempo. Nessuno assunto da me. Comunque meno del numero degli autisti della Provincia o degli addetti ai gruppi consiliari. - I nostri dipendenti non godono di mobilità, hanno il contratto privatistico del commercio e del terziario e soffrono l’incertezza del posto di lavoro, fomentata sempre più dalla disinformata pressione di chi li vorrebbe far licenziare. Essi meritano invece positiva considerazione per la loro dedizione al lavoro in condizioni difficili. - La Comunità non ha alcun consulente fisso né temporaneo e il presidente si impegna anche per fare l’avvocato ed il consulente gratuito dell’ente, nonché l’autore di note e documenti. - Un po’ diverso dal numero dei dipendenti della provincia (oltre 1.000) e dei consulenti ben pagati (oltre 200), per vari tipi di attività, da quelle culturali, artistiche, letterarie, turistiche e da quant’altro possa interessare la libera attività dell’Ente. Una indagine della Lega non farebbe male, anche sui criteri di attribuzione. - 6) "chi gestisce funzioni identiche a quelle della Comunità?", si domanda il consigliere Vanaria. Vuole farci lui una segnalazione su chi unitariamente si occupa di tutto il Garda? - È stato forse l’assessore provinciale al Turismo ed alla cultura (la cui presenza è certo legata a disponibilità di denaro pubblico e non certo all’autorevolezza personale e di idee e proposte) a realizzare la presenza della Guardia costiera sul Garda, a sostenere la sicurezza con l’avviso di burrasca, a fare il piano della depurazione delle acque, e l’attività sulla identità culturale, l’azione per i livelli e la qualità delle acque? - E dopo i recenti attacchi di stampa chi ha reagito prontamente, preso contatto con la stampa internazionale e nazionale, risposto immediatamente e con competenza agli allarmi di agenzie, organizzazioni, turisti? Forse l’assessore provinciale al Turismo di Brescia o di Verona, o di Mantova? - Non capisco perché la Lega ce l’abbia tanto con la Comunità del Garda o, ma non credo di meritarlo, con me personalmente. - A parte la gentile ed attenta Presidente della Commissione al Turismo, che stimo per la correttezza usata, nessuno della Lega ha ritenuto di prendere diretto contatto con la Comunità, di conoscerne da vicino problemi e realtà, preferendo una polemica disinformata e forse anche diffamatoria. - Sappiano i dirigenti leghisti che la Comunità è ben lieta di riceverli con ogni riguardo e discutere con loro i problemi della regione gardesana, così come con tutte le forze politiche interessate. - Peraltro la Provincia di Brescia, nella sua storia, ha sempre avuto consapevolezza dell’importanza delle Comunità locali associate: Valcamonica, Valtrompia, Valle Sabbia, Garda ed altre ancora, retaggio di un vero e testimoniato spirito autonomistico che caratterizzava la Democrazia Cristiana ma anche le forze della Sinistra. - Certo ho trovato la Comunità in gravi difficoltà economiche e la presenza della Provincia di Brescia è importante, sul piano politico ed anche finanziario. - Temo che, facendo uscire la Provincia, si voglia far morire la Comunità. Chi lo farà, assumerà una grave responsabilità, inferiore comunque a quella delle Comunità gardesane che non la sapranno difendere. - Signor Direttore, mi scuso per la lunga risposta e ringrazio il Giornale di Brescia per l’informazione, precisa, corretta, di cui assumo personalmente ogni responsabilità, che mi consente di dare ai nostri concittadini.
AVENTINO FRAU - Presidente - Comunità del Garda -

0 commenti: