Oggi non è un giorno perfetto, anzi!
venerdì 31 ottobre 2008
mercoledì 29 ottobre 2008
Disinformazione
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lunedì 27 ottobre 2008
G.A.S. Fotovoltaico
venerdì 24 ottobre 2008
Estremo imbarazzo

Oggi però sono in grande imbarazzo. Devo far finta di niente e continuare le mie lezioni come se nulla nel mondo dell’Università stesse accadendo? Questa settimana l’ho già fatto altre volte: ho fatto solo la mia lezione senza neppure accennare a quanto avviene in tutte le Università italiane e soprattutto senza accennare al perché questo avviene
Avrò fatto il mio dovere di aiutare i miei allievi ad usare la loro testa?
Cosa devo dire fra un’ora ai miei studenti?
Sono in grande imbarazzo!
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mercoledì 22 ottobre 2008
Unione dei Comuni della Valtenesi

Ho cercato di sintetizzare la frase di Cavalli, Presidente della Provincia di Brescia, all’incontro che si è svolto ieri sera a San Felice del Benaco sul tema del Federalismo Fiscale.
Come dicevo nel post precedente la creazione dell’Unione dei Comuni della Valtenesi mi lascia molto perplesso, per usare un eufemismo.
Perché?
Parto dall’inizio: qual è la finalità di unire le proprie energie fra comuni? E’ quella di trovare economie di scala che permettano di gestire in modo migliore (più efficiente e più efficace) un certo numero di servizi ai cittadini e al territorio.
Su questo sono pienamente d’accordo; è una affermazione di buon senso che è difficile scardinare.
Serve davvero l’Unione dei Comuni per fare questo?
Assolutamente no, e porto alcuni esempi per spiegarmi e per essere concreto.
Il sistema bibliotecario è gestito in modo associato da anni. I comuni collaborano in una rete che copre tutta la provincia senza aver dato vita ad alcun struttura amministrativo/organizzativa diversa da quelle che avevano prima. Recentemente si è allargato il Sistema Bibliotecario della Valtenesi con l’ingresso accanto ai sei comuni dell’Unione, anche di Puegnago e Calvagese. Evidentemente si può collaborare e fare sistema fra comuni senza dover avere un consiglio nuovo (quello dell’Unione dei Comuni), senza un Presidente, senza Assessori.
Polizia Locale: ben prima dell’allargamento a sei dell’Unione dei Comuni la Polizia Locale veniva gestita in modo associato dei comuni. Cosa ha aggiunto l’essere nell’Unione dei Comuni.
Isola Ecologica, gestita e realizzata da GardaUno, è in consorzio con Salò e Puegnago
Catasto: la competenza è ora dei comuni che la gestiscono in forma consorziata senza dare origine a nessun nuove ente.
Metrologia Legale: la verifica metrologica degli strumenti è di competenza comunale e viene gestita in modo associato da più comuni , anche qui senza dare origine a nessuna Unione.
E così si potrebbe continuare.
Al contrario non è vero che l’Unione di Comuni non costa nulla. Non è vero!
Ecco alcuni esempi: con deliberazione n. 15 del 29.06.2008 è stato sostituito il Revisore dei Conti per l’Unione dei Comuni a cui va un compenso annuo di 8240 Euro + IVA + contributi previdenziali.
Ma il bello è scoprire come nell’ultimo Consiglio Comunale di San Felice del Benaco (29.09.2008) sia stata deliberata una variazione di bilancio di 3.200 € che verranno trasferiti all’unione come quota in capo al nostro comune per finanziare una consulenza ad un professionista o ad una società che si occuperà di chiedere un finanziamento regionale a copertura dei costi di funzionamento dell’Unione dei Comuni.
Mi spiego meglio: io ente pubblico pago una consulenza ad un privato perché mi aiuti a chiedere soldi pubblici per far funzionare una cosa che non serve.
Usiamo soldi dei cittadini per chiedere soldi alla Regione per poter far funzionare l’Unione.
Ovviamente se la Regione finanzierà tutto questo il comune rientrerà anche della spesa sostenuta per pagare la consulenza.
Ma la Regione non siamo ancora noi? Le risorse della Regione non sono ancora risorse nostre?
Ma di queste cose quasi nessuno parla!
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martedì 21 ottobre 2008
Serata dedicata al Federalismo Fiscale

Se sulla Comunità del Garda c’è stato un laconico silenzio dei relatori, silenzio che spiega più di tante parole, sull’Unione dei Comuni il Presidente Cavalli ha detto che, a condizione che non costino un euro in più ai cittadini e non necessitino di ulteriore personale, potrebbero essere una soluzione per gestire in modo consorziato alcuni servizi in carico ai Comuni.
Anche Caparini si è detto favorevole a forme di collaborazione fra i comuni per rendere ai cittadini quei sevizi che i comuni individualmente non possono gestire e quindi offrire.
In fondo quello che ho sentito è esattamente quello che penso, però qualcosa non mi torna. Cosa non mi torna cercherò di spiegarlo nel prossimo post.
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venerdì 17 ottobre 2008
il ritorno del figliol prodigo

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giovedì 16 ottobre 2008
Ancora sul PGT di San Felice
San Felice «Troppo consumo di territorio»Nelle osservazioni al Pgt di un’associazione la difficile sostenibilità ambientale della crescita demografica
SAN FELICE - Consumo eccessivo del territorio, troppe cubature rispetto alla domanda, distribuzione disordinata degli interventi.Sono le cose che non vanno,secondo l’associazione «San Felice più felice», nel Piano di governo del territorio in fase di predisposizione nel Comune della Valtenesi.Il sodalizio (che si occupa di sostenibilità ambientale, ma anche economica e sociale) ha consegnato al sindaco alcune osservazioni in proposito, chiedendo all’ Amministrazione di riconsiderare certe previsioni.
«Se una volta - sostiene l’associazione - a San Felice ci si poteva gloriare di una certa moderazione nel consumo del territorio, soprattutto rispetto ad altri centri della Valtenesi, oggi tale moderazione non è più sufficiente. Anzi ci sembra molto difficile riconoscerla in questo Pgt».La superficie terrestre del Comune è di 690 ettari; tolti l’abitato storico e la sua espansione moderna, le zone artigianali, i campeggi, le serre, i boschi e i declivi non edificabili, restano poco più di 300 ettari
agricoli.«Nei Piani attuativi residenziali proposti dal Pgt - afferma l’associazione - si prevede un consumo di 16 ettari, più altri 4 per le espansioni alberghiere. Il totale del patrimonio agricolo e non urbanizzato».
I soci di «San Felice più felice» si chiedono se siano sostenibili nel medio e lungo periodo la crescita demografica e il consumo del territorio attivati dal Pgt.Negli ultimi quindici anni la crescita residenziale in Valtenesi è stata del 43% (del 33% a San Felice) a fronte di un 5% in Lombardia.
«Qui - sostiene l’associazione - non è l’esigenza di abitazioni che sta alla base del costruire, ma è la continua offerta abitativa che genera i flussi di immigrazione».È insomma una crescita di tipo esogeno, legata al flusso migratorio determinato dall’enorme offerta di case, mentre il Pgt dovrebbe «legittimamente rispondere alle necessità della crescita endogena (incremento demografico delle famiglie locali) con edilizia, nella maggiore proporzione economicamente possibile, a prezzo convenzionato, senza contribuire ad alimentare l’immigrazione e le seconde case».
La nuova cubatura residenziale prevista dal Pgt (56mila mc) corrisponde a 370 abitanti equivalenti, ossia una crescita demografica di un altro 11% nei prossimi 5 anni.I piani attuativi turistici promettono altri 32mila mc che portano il totale previsto a 88mila mc.«Questo è sviluppo moderato e sostenibile?», si domanda l’associazione, che chiede al Comune di ripensare anche la distribuzione sparsa degli interventi, per «mantenere l’identità e la distanza fisica tra San Felice, Portese e Cisano, evitando il continuo urbanizzato tra i tre nuclei storici».
Nell’osservazione vengono tra l’altro segnalati alcuni casi specifici, come gli interventi nei pressi del Santuario del Carmine o il piano residenziale sulla strada per la Baia del Vento, che apre il varco all’edificazione a sud della via stessa, in una delle aree più pregiate del territorio.
Simone Bottura (Giornale di Brescia 16.10.2008)
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martedì 14 ottobre 2008
Un anno dopo

Da Gussago mi arrivano buone notizie che pubblico volentieri.
Ieri a Gussago si sono svolte le primarie per la scelta del candidato sindaco del PD.
Dopo mesi di discussioni all’interno del direttivo, si era giunti alla decisione, presa a larga maggioranza che a Gussago per la scelta del sindaco, si sarebbero svolte le primarie. Presa la decisione, ci siamo sentiti un poco soli…. Addirittura il sindaco attualmente in carica, è riuscito a negarci l’uso di sale pubbliche, e dal provinciale, molta freddezza…(eufemismo).Purtroppo, per qualcuno (o per molti e se sono molti è meglio) a Gussago si è continuato, coinvolgendo persone nuove per i seggi ed andando casa per casa a spiegare il perché della scelta. È stato un lavoro duro anche per l’aria che si sentiva attorno, ma i frutti si sono visti ieri. 404 persone si sono recate ai seggi, (136 in quelli dislocati sul territorio) e sfidando gli sguardi ironici di leghisti e di militanti della lista civica Gussago Insieme (ricordo, lista composta da molti di centro-sinistra) hanno scelto chi per loro dovrà essere il prossimo candidato sindaco.
404 votanti vuol dire raddoppiare il numero di persone che avevano votato a gennaio per la fondazione territoriale del PD e raggiungere il 57% dell’affluenza avuta con le primarie per la scelta del candidato premier Veltroni, quando televisioni e giornali non hanno parlato d’altro per settimane.
Mentre nel nostro caso solo sabato i giornali locali hanno ricordato l’evento.
I gussaghesi hanno scelto (54%) Chiara Delorenzi , 28 anni laureata, dottoranda, coniugata ed in dolce attesa.Chiara, portavoce prima della margherita, poi del locale circolo del PD, con coraggio si è buttata nella mischia. Il suo coraggio è stato ripagato. GRANDE CHIARA.
Per noi organizzatori è stata una grandissima vittoria, che non fa altro che convincerci sempre di più del bisogno estremo di uscire dalle segreterie, di pensare un po’ meno a seggiole e posti e rischiare il contatto con la gente.
Le persone se guardandoti negli occhi, vedono buona fede e volontà, poi rispondono alle sollecitazioni e partecipano.Ci siamo dati delle regole che sono molto importanti. Se riusciremo a rispettarle, il nostro partito potrà risollevarsi e aiutare gli italiani ad uscire dalla crisi economico-istituzio nale, nella quale siamo caduti.Basta crederci e le primarie di Gussago, lo dimostrano.
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lunedì 13 ottobre 2008
Brescia, chiude lo sportello immigrati della città più multietnica

E gli impiegati dell’ufficio, in tutto 12 persone che rischiano di perdere il lavoro, protestano: “Ci siamo sentiti dire”, spiegano, “che il nostro servizio, proprio perché buono, finiva con attirare più stranieri in città”.
La chiusura dello sportello comunale è già stata decisa. Il 31 dicembre prossimo le decine di immigrati che ogni giorno cercano assistenza, quasi sempre trovando anche qualcuno che parla la loro lingua, saranno dirottati altrove. Colpa della mancanza di fondi da destinare all’ufficio, spiega l’assessore ai Servizi sociali, Giorgio Maione. Questo tipo di servizi verrà affidato a un operatore privato del sociale.
Ma c’è chi punta il dito contro la nuova giunta di centrodestra, colpevole di adottare misure che vanno nella direzione opposta rispetto all’accoglienza. La fine dell’esperienza positiva di via Saffi viene letta come l’ultima mossa dopo le ordinanze che mettono in difficoltà gli stranieri: il divieto di bivaccare nei parchi e di portare borse di grosse dimensioni, gli stranieri esclusi dal bonus bebè, le piazze frequentate da extracomunitari private delle panchine. Franco Valenti, l’esperto che nel 1989 era stato arruolato per aprire l’ufficio immigrati, è stato congedato ad aprile. E ai 12 mediatori culturali dello sportello non verrà rinnovato il contratto.
Sembra la perdita di un punto di riferimento per i 30 mila immigrati residenti a Brescia, che si rivolgevano in via Saffi per un aiuto nel rinnovo del permesso di soggiorno, ma anche nelle pratiche per scuola, casa, sanità. L’assessore Maione assicura che gli stranieri della città non saranno abbandonati dal Comune: “Purtroppo la finanziaria ci costringe a rinunciare agli operatori dello sportello”, spiega. “Ma la nostra idea è di distribuire gli stessi servizi sul territorio, affidandoli ad associazioni di volontariato e ai patronati”. Ma se la data della chiusura del vecchio servizio è già decisa (31 dicembre), quella dell’apertura dei nuovi è un’incognita.
Se queste cose le racconta Panorama..... vuol dire che si sta davvero passando il segno.... o no?
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Operazione fiato sul collo

Beppe Grillo ne ha pensata un'altra: si chiama operazione "Fiato sul collo" ovvero una serie di azioni per fare in modo che si sappia cosa avviene nel Consiglio Comunale dei comuni italiani. Riprendere le sedute del Consiglio Comunale di San Felice del Benaco è espressamente vietato dal Regolamento del Consiglio Comunale per i "semplici cittadini" e per i consiglieri (art. 36 comma 4).
Nell'ultima adunanza del Consiglio (29.09.08) c'erano numerosi argomenti su cui informarsi, ma il pubblico era ridotto all'osso. Si è dibattuto di abusi edilizi, di viabilità, del progetto delle paludi per la casa albergo (che non si farà ma di cui la nostra amministrazione continua ad occuparsi).
Io nel mio piccolo proverò a "informare" (come e quanto riuscirò) nel mio blog, aderendo a questa operazione.
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venerdì 10 ottobre 2008
Guzzanti ... Paolo
(Leggi il blog di Paolo Guzzanti) (oppure sul Corriere della Sera)
Tanti si ricordano di Sabina Guzzanti, altri di Corrado Guzzanti (lo presento anche nel mio blog qui), non so quanti di Paolo Guzzanti (è anche lui della famiglia), già senatore di FI eletto a Brescia, ora deputato del PDL.
Vederlo in rotta di collisione con "il suo capo" e sentirlo parlare di "problema di libertà nel partito delle libertà" mi fa capire che tutto il mondo è paese.
Io credo che, nel mio campo di gioco, ci sia un "problema di democrazia nel Patito Democratico", ma questo è un'altro tema, ne parlerò un'altra volta!
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giovedì 9 ottobre 2008
Bologna, Cofferati non si ricandida
Immagino che nel PD bolognese ci sia un momento di disorientamento, ma non posso pensare che in tutta Bologna non esista un'altra persona altrettanto valida.
Un doppio bravo a Cofferati: per aver avuto una linea di amministrazione chiara e in cui mi riconosco (non posso dimenticare gli scontri con la sua maggioranza sul tema del rispetto delle regole) e dimostrare che non tutti sono incollati alla poltrona (di sindaco o comunque di un posto di potere).
mercoledì 8 ottobre 2008
martedì 7 ottobre 2008
Anna Politkovskaja

Il Corriere della Sera spiega molto meglio di me chi era Anna Politkovskaja e perchè è importante non dimenticare.
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lunedì 6 ottobre 2008
Acqua ... ma quanto mi costi

Uno degli obbiettivi di questa privatizzazione (voluto da una legge nazionale lontana nel tempo) è quello di “razionalizzare” il servizio. Il primo risultato ottenuto in meno di due anni di gestione privata dell’acqua è un progressivo aumento dei costi. Ma quanto?
Chiunque, leggendo le due fatture arrivate a casa in questi pochi mesi (prima e dopo l’estate) potrà confrontare i costi del 2007 e quelli del 2008. Ogni comune fa storia a se, io ho presente la situazione di San Felice, comune ove risiedo. Fra il 2007 e il 2008 l’aumento del costo dell’acqua è stato del 28.8%. Vediamo in dettaglio. Per una famiglia residente i primi 100 metricubi di acqua sono passati da un costo di 0.1300 Euro/mc a 0.1675 Euro/mc (+28.8%). Per il secondo scaglione(consumi da 100 a 150 mc) da 0.2600 a 0.3350 (+28.8%) per il terzo da 0.338 a 0.4355 Euro/mc (+28.8%) e per chi consuma davvero tanto 0.6700 Euro/mc.
Tralascio in questa sede di fare considerazioni circa l’opportunità di fatturare un acconto calcolato sui mesi primaverili ed estivi (da marzo a luglio) proiettando i consumi sui 12 mesi dell’anno che ha portato famiglie normali ad avere proiezioni di consumi esagerati e quindi una parte di fatturazione al massimo dei costi, cosa che ha portato liquidità nel breve periodo a GardaUno e che mi auguro sarà conguagliato a fine 2008 correggendo le stime di consumi ipotetici con i consumi reali, per soffermarmi su una questione diversa.
GardaUno, saggiamente, si lava le mani circa l’aumento del costo dell’acqua. Scrive appunto sulla fattura che i costi sono stati deliberati dall’assemblea consortile dell’ATO in data 18.04.2008. Comincia quindi lo scarica barile: GardaUno dice, giustamente, che gli aumenti del 28.8% non sono stati decisi da loro.
Cerchiamo di capire chi è l’assemblea consortile dell’ATO. Cercando in internet si trova il sito web dell’ATO (http://ato.provincia.brescia.it/) e qui il verbale della deliberazione n. 3 del 18.04.2008 che stabilisce le nuove tariffe. Partecipano all’assemblea oltre il rappresentante della Provincia anche un rappresentate per ciascuno dei 206 comuni della provincia di Brescia. Risulta ovvio che ATO non è altro che un organismo che rappresenta l’interesse pubblico, cioè dei cittadini.
Risultato della votazione: su 95 presenti (anche San Felice era presente) 93 favorevoli e 2 astenuti (Braone e Travagliato).
Ora so chi ha deciso l’aumento del 28.8% del costo dell’acqua a San Felice.
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venerdì 3 ottobre 2008
Miracolo a Sant'Anna
Esce in questi giorni il fil di Spike Lee che, fra l'altro, racconta anche la vicenda della strage di Sant’Anna di Stazzema.
Sul film ci sono 1000 polemiche, ma credo che sia una cosa positiva che per la prima volta a livello internazionale si parli della strage di Sant'Anna di Stazzema in un film, quindi per il grande pubblico.
Credo che andrò a vedere il film e, magari cambierò idea, ma per ora sono già contento che di quel fatto tragico se ne parli.
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giovedì 2 ottobre 2008
TetraPak
Passando molto tempo in auto mi capita di sentire spesso la "notizia" che finalmente i contenitori in Tetra Pak si possono riciclare.
In effetti altri blog rilanciano la notizia:
http://danielcolm.blogspot.com/2008/09/tiriciclo-tetra-pak.html
ma io non ho capito bene come fare.
Evidentemente si deve prevedere un sistema di raccolta dei contenitori (una camana nuova) che attualmente non c'è in tutti i comuni italiani.
A dire il vero in provincia di Brescia c'è un certo numero di comuni che hanno attivato la raccolta, e come sempre GardaUno non brilla per tempestività.
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