lunedì 29 settembre 2008

Chi decide la sorte del nostro territorio?

«È arrivato il momento di dire basta alla cementificazione del nostro splendido paesaggio. Basta alla speculazione edilizia. E ancora basta al potere degli amministratori comunali di decidere la sorte del territorio».È il grido di battaglia di «Italia Nostra» e delle associazioni ambientaliste locali, tra cui «Roverella» e «Comitato per il parco delle colline moreniche» lanciato ieri a Maguzzano, nel corso della giornata nazionale «Paesaggi sensibili».«Italia Nostra», lo ricordiamo, giorni fa ha lanciato un allarme nazionale sulla scomparsa di alcuni dei paesaggi più belli del Paese: tra questi le colline di Siena, ma anche il Garda. Dall’allarme ora si vuol passare all’azione.A sostegno della battaglia è arrivata anche la voce autorevole di Luca Rinaldi, Soprintendente per i Beni architettonici e per il Paesaggio di Brescia, deciso anche lui a fermare la proliferazione edilizia.Due le novità annunciate da Rinaldi. La prima è il vincolo definitivo nell’area «Borgo + 39» a Toscolano, firmato il 25 settembre, per bloccare la demolizione dell’ex Oleificio Sociale Benacense, raro esempio di archeologia industriale «LIberty» proprio in riva al lago, al posto del quale i privati vorrebbero costruiire una grande struttra residenziale e alberghiera. L’intervento della Soprintendenza mira a impedire qualsiasi progetto edilizio che non rispetti il valore del sito, compresa l’area verde.La seconda novità riguarda il vincolo storico su Maguzzano, riconosciuto come antico comune monastico. Anche se la firma è ancora lontana, Rinaldi è deciso ad andare avanti «a prescindere dal parere del Comune di Lonato».È un intervento molto atteso dalle associazioni ambientaliste locali, preoccupate che la cementificazione selvaggia avvenuta negli ultimi anni a Padenghe arrivi ad intaccare uno degli ultimi angoli intatti. Il vincolo storico culturale interesserà l’Abbazia ma anche il territorio circostante. 300 ettari in tutto, coinvolgendo circa un migliaio di proprietari.«Non sarà facile gestire un’operazione del genere - ha spiegato Rinaldi-. Il personale nei nostri uffici scarseggia e le proteste saranno molte. Ciò nonostante questo tipo di vincolo ci permette di esercitare un controllo maggiore sulle aree. Fino a questo momento la legge non ci ha permesso di fare molto. Eppure siamo riusciti a difendere dall’aggressione edilizia l’area del castello di Moniga e ora stiamo seguendo con attenzione l’intervento di Campione del Garda».Presenti alla tavola rotonda il presidente del Comitato parco colline moreniche Emilio Crosato, il giornalista Paolo Biondani e la presidente della sezione bresciana di «Italia Nostra» Rossana Bettinelli, che ha lanciato un chiaro appello ai sindaci del lago. «I Comuni sono in continua caccia di introiti e la costruzione di nuove case porta guadagni sicuri alle casse comunali. Occorre rompere questo sistema e premiare i Comuni virtuosi».




Nella foto l'edificazione dell'area Boschette a Portese (San Felice del Benaco)
Il condominio risale agli anni '60 quando la tematica ambientalista era sconosciuta, mentre il "borgo" è frutto del PRG vigente risalente a metà degli anni '90 ed è stato edificato negli ultimi tre anni. - commento personale dell'autore del Blog


Ieri all’abazia di Maguzzano c’era anche Paolo Biondani, giornalista de «L’Espresso» (NDR: io ne ho parlato qui) . Biondani è salito alla ribalta delle cronache locali grazie ad una recente inchiesta dal titolo «Lago di Garda e di cemento» in cui si denuncia il coinvolgimento della mafia nella cementificazione aggressiva che si è verificata negli ultimi anni.«Politici spregiudicati, costruttori senza scrupoli e mafiosi stanno distruggendo il paradiso naturale con lottizzazioni selvagge - ha detto Biondani -. Abbiamo la mafia in casa e non ce ne accorgiamo. Roberto Saviano (autore di «Gomorra»), nostro collaboratore de L’Espresso, sostiene che i Casalesi stanno investendo molti soldi sul lago di Garda. A rafforzare questa ipotesi c’è l’arresto avvenuto due giorni fa da parte della Procura di Palermo di un imprenditore edilizio veneto, accusato di essere stato incaricato dal boss Lo Piccolo di investire 8 milioni di euro in speculazioni edilizie in Veneto. Si tratta di due fatti che ci fanno capire come la mafia sia presente anche sul Garda e questo dovrebbe mettere in guardia gli amministratori».Secondo Italia Nostra le «nuove abitazioni» costruite in 14 paesi della riviera bresciana dal 1981 al 2001 sono aumentate del 47%. Per quanto riguarda il futuro, sommando solo i progetti già in cantiere, si supera il milione di metri cubi di nuove costruzioni. Biondani sostiene al proposta di togliere potere ai politici locali. «La figura del Sovrintendente può fare poco perché le decisioni spettano ai sindaci. Serve una nuova legge urbanistica nazionale, indispensabile per il futuro del lago»

Dal BresciaOggi del 28.09.2008

0 commenti: