venerdì 11 luglio 2008

Ricerca Scientifica e Università

Ho ricevuto questa email dal mio rappresentante al CUN (Consiglio Universitario Nazionale) che mi relaziona sulle ultime novità del governo sul tema della Ricerca Scientifica e dell'Università (alta formazione).

Credo che anche i non addetti ai lavori possano capire che il sistema Italia così non andrà molto avanti.
Cari colleghi Associati dell'Ing. Industriale e dell'Informazione,
l'inizio di questa nuova legislatura ed i primiprovvedimenti del governo vanno purtroppo nella peggiore possibile delle direzioni. Universita' e ricerca, e noi con esse, siamo evidentementevisti solo come una spesa parassitaria e superflua. Non si spiega altrimenti come mai, nel Decreto-Legge del Governo,n. 112/08 pubblicato sulla G.U. del 25 giugno 2008 :
(1) si tagliano arbitrariamente gli stipendi dei docenti e dei ricercatori, portandoda due a tre gli anni per maturare uno scatto di anzianita' (ricordo che il governo Prodi aveva tentato di fare una cosa del tutto analoga, mantenendo la cadenza biennale ma tagliando del 50% l'importo degli scatti)
(2) si taglia l'FFO di c.a 500 milioni in tre anni (l'8% in termini assoluti, il 15-16% in termini reali)
(3) si blocca di fatto qualunque nuova assunzione, e forsepersino le progressioni di carriera (dipende dalle interpretazioni),al 20% del turnover (un nuovo assunto ogni cinque fuoriuscite), almeno per i prossimi tre anni.

Per mettere la ciliegina sulla torta, ieri sera e' stata stilata lagraduatoria finale dei PRIN (Progetti di Ricerca di Interese Nazionale) , ora alla firma della Gelmini. Naturalmente i soldi in piu' promessida Mussi, ma mai effettivamente stanziati, si sono sciolti come neveal sole. L'importo totale e' 98 milioni, in termini reali il piu' basso di tutti i tempi. Questa volta pero' e' da condividere con gli enti di ricerca (CNR, INFN, etc.).
Visto che c'e' stato un numero record di domande, faccio i miei migliori auguri ai pochissimi vincitoridi quella che a questo punto non e' che una ridicola lotteria. Temo comunque che anche i "fortunati" si vedranno fortemente decurtati i budget.
Mi sembra pleonastico riproporre i soliti ragionamenti - che un paese come il nostro che non ha materie prima, ne' un costo del lavoro nemmeno lontanamente competitivo con i paesi emergenti, non puo' che investire in cultura, istruzione superiore e ricerca per potere rimanere a galla, e che tutto quanto sopra prospettato e' pertanto un'operazione suicida per il paese, che consiste nella mortificazione e sostanziale de-commissioning strisciante del Sistema Universitario. Cio' che onestamente mi chiedo e': "cui prodest"? Sono questi quattro soldi che salveranno i conti del paese? E con che "costi" sociali, economici e di sistema, sul medio periodo? Credo che nei prossimi mesi avremo modo tutti di riflettere su questi temi ed e' auspicabile che tutta la categoria della docenzaquesta volta si sollevi davvero contro questo scempio.
Molte iniziative sono in corso di preparazione e non posso che invitare tutti a partecipare attivamente. Certamente anche il CUN fara' sentire la sua protesta (la prossima seduta e' il 16 luglio). Mi dilungo solo sulla questione (1) dei tagli sulle progressioni. Esattamente come due anni fa, si tratta dei tagli piu' ingiusti ed anti-meritocratici che si possano concepire. Chi viene colpitodi piu'? L'ordinario ultrasessantenne a fine carriera, con 130-140 mila Euro di lordo stipendiale, che i suoi scatti li ha gia avuti tutti,o il giovane ricercatore neo-assunto in classe stipendiale zero (si parla di circa il 35 mila euro lordi) che vede drasticamente tagliata la sua prospettiva di progressione economica? Quest'ultimo dovra' ridimensionare i suoi progetti di vita (famiglia, mutui, figli, tutto molto piu' difficile) e magari rinunciarvi. Ma alcuni nostri politici benpensanti, di entrambi gli stimati colori, non vanno stracciandosi le vesti che c'e' la fuga dei cervelli, che la ricerca e' fondamentale per l'Italila, che i nostri ricercatori sono vergognosamente sottopagati? E che motivazione ed incentivazione al merito puo' un provvedimento del genere portare? Coloro (pochi - nonostante cio' che i media strombazzano) che lo stipendio lo prendono facendo poco, continueranno comunque a prenderlo. Sono spesso quelli che in universita' non ci sono mai, e per i quali lo stipendio universitario non è il reddito principale, dunque poco danno per loro. Quelli invece che si dedicano senza remore, che passano tutto il loro tempo nella struttura, e lavorano per la ricerca, la didattica ed i loro atenei con entusiasmo, si vedono brutalmente puniti e mortificati, senza colpe. Proprio un bell'incentivo al merito, all'impegno ed alla produttivita'. Complimenti, nuovo governo, proprio ben fatto.
Mi permentto peraltro di proporre una mia interpretazione,assolutamente personale. Tanto Padoa-Schioppa quanto Tremonti sono persone, io credo, di grande intelligenza. Ne' Mussi, ne' la Gelmini, io ritengo, sono stati i proponenti dei provvedimenti (quasi fotocopia) di taglio degli scatti. Penso piuttosto che visia negli ambienti ministeriali una lobby consulenziale cui i ministri del MEF e del MUR richiedono genericamente di fare proposte di recupero di efficienza economica. In questa lobby c'e' una fortissima corrente anti-docenza, che vede la nostra categoria come parassitaria, fannullona, auto-referenziale e mediamente beneficiaria di posizioni non meritate ed ottenute solo per 'combines' concorsuali. Ogni volta che viene chiesto loro come effettuare un recupero di efficienza economica, puntualmente ripropongono di colpire pesantemente ed indiscriminatemente le nostre retribuzioni. Non mi dilungo.
L'unica notizia positiva che vi riferisco e' la conferma della proroga al 30 novembre per il bando di concorsi di prima e seconda fascia, sebbene tutti quelli banditi dopo il trenta giugno non avranno la doppia idoneita'. Non si capisce peraltro come questo provvedimento possa andare d'accordo con il taglio all'FFO che di fatto impedisce agli atenei di bandire per motivi di budget, o con il blocco delle assunzioni, che alcuni paventano possa colpire anchele progressioni di carriera. Ma e' inutile cercare logica o strategia. Su tutto cio' vige come al solito l'ormai cronica ed endemica incertezza che caratterizzale nostre cose universitarie, oramai da troppi anni.

Vi terro' puntualmente informati.
Cordiali saluti,
Pierluigi Poggiolini

A settembre avevo parlato anche dell'altro governo! http://laltrasanfelice.blogspot.com/2007/09/u-pride.html

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