
Mi sono imbattuto in questo passo della "POPULORUM PROGRESSIO - LO SVILUPPO DEI POPOLI", enciclica di Paolo VI datata 26 marzo 1967.
Sono passati quasi 42 anni eppure è attualissima e sembra scritta oggi. Anzi mi pare estremamente moderna, avanti rispetto al marzo 2009 che vedo piuttosto buio.
"Noi scongiuriamo per primi tutti i Nostri figli. Nei paesi in via di sviluppo non meno che altrove, i laici devono assumere come loro compito specifico il rinnovamento dell'ordine temporale. Se l'ufficio della gerarchia è quello di insegnare e interpretare in modo autentico i principi morali da seguire in questo campo, spetta a loro, attraverso la loro libera iniziativa e senza attendere passivamente consegne o direttive, penetrare di spirito cristiano la mentalità della loro comunità di vita. Sono necessari dei cambiamenti, indispensabili delle riforme profonde: essi devono impegnarsi risolutamente a infondere loro il soffio dello spirito evangelico. Ai Nostri figli cattolici appartenenti ai paesi più favoriti Noi domandiamo l'apporto della loro competenza e della loro attiva partecipazione alle organizzazioni ufficiali o private, civili o religiose, che si dedicano a vincere le difficoltà delle nazioni in via di sviluppo. Essi avranno senza alcun dubbio a cuore di essere in prima linea tra coloro che lavorano a tradurre nei fatti una morale internazionale di giustizia e di equità."