venerdì 6 marzo 2009

Banda larga. L'Italia dopo la Slovenia

Ho letto con interesse le proposte di Maurizio sulla Banda Larga (la foto utilizzata qui è la sua!!!) e come il tema sia entrato pesantemente nella campagna elettorale per le prossime amministrative.
Ho letto con ancor maggior interesse le riflessioni di chi sul tema ne capisce davvero qualcosa. Io sono un semplice profano che usa internet da ormai 15 anni per lavoro, per divertimento e per comunicare con le persone. Non ho la competenza tecnica di Maurizio o di altri.

Quello che però ho capito è che lo slogan "ADSL per tutti", detto così è uno slogan e basta. Si potrebbe partire da una necessità reale (la copertura con banda larga del nostro territorio) per farla diventare una risorsa di competitività e di innalzamento della qualità della vita.

Oggi sul sito dell'ADUC leggo questa notizia:

Entro il 2015 tre quarti delle abitazioni tedesche avranno accesso alla banda larga con collegamenti a 50 Megabit al secondo. Ad affermarlo il cancelliere tedesco Angela Merkel durante la cerimonia di inaugurazione del Cebit, la fiera dell'Ict ad Hannover. E l'Italia? il sottosegretario allo Sviluppo Economico, con delega alle comunicazioni, Paolo Romani, ha annunciato, lo scorso anno, l'avvio dei lavori di una task force (quando c'e' un problema che non si riesce a risolvere si annuncia sempre una task force) con l'obiettivo di coprire con la banda larghissima (oltre 20 megabit) tutti gli italiani entro il 2013. Sta di fatto che l'Italia e' tra gli ultimi posti in Europa e ormai anche Spagna e Slovenia ci hanno superati, il Portogallo e' un soffio alle nostre spalle e non ci sono risorse ne' pubbliche ne' private per creare una rete di nuova generazione in Italia. Insomma continueremo ad essere tra gli ultimi in Europa con la prospettiva di diventare definitivamente... ultimi.