venerdì 17 luglio 2009

Il dilemma del prigioniero

In questi giorni la situazione di San Felice e dei problemi del suo acquedotto è piuttosto statica. Un po’ della tensione si sta perdendo, fra vacanze e calo della tensione, anche se sul blog di MoMo, punto di riferimento per gli irriducibili della verità.

Molti cittadini aspettano risposte e sperano che venga convocata la famosa assemblea pubblica che il nostro Sindaco ci aveva promesso parecchie settimane or sono. L’assemblea tarda ad arrivare e malumori cominciano a salire.

Sempre sul blog di MoMo mi è capitato di leggere un commento di Paride che dice:

“La famosa assemblea forse tarda, per la semplice questione che il Presidente di Garda Uno è il Dr Mario Bocchio del P.D.L. nonchè sindaco di Lonato e facente parte del consiglio dei sindaci dell’Asl Il consigliere delegato nonche direttore generale di Garda Uno è il dott. Franco Richetti sempre del P.D.L. e il direttore di settore è il sig. Mario Giacomelli e il nostro sindaco se non sbaglio e stato votato per la maggior parte dei voti da Pdl e Lega , tra di loro non si mangiano, dei cittadini di San Felice Portese e Cisano gliene importa assai poco , solo quando Votano, altrimenti ………….. Andrà a finire per quanto riguarda il livello istituzionale a Tarallucci e Vino?E’ questo il grosso dubbio, e le bollette del consumo d’acqua , visto che non hanno mai interrotto se non in maniera saltuaria il servizio di erogazione dell’acqua dovremo pagarle? E come ultima domanda ma non ultima, anzi prima per importanza, la salute dei cittadini verrà tutelata come dovrebbe ?”

Quanto racconta Paride circa l'assetto politico di GardaUno è certamente vero.

A mio avviso qui si presenta al nostro Sindaco il famoso "dilemma del prigioniero".

Da un lato può cogliere l'occasione di non pestare i piedi a nessuno del suo potenziale ambiente politico e sperare così di aspirare ad una carriera politica fulgida e rapida.

Dall'altro ovviamente dovrebbe tenere fede agli impegni presi con i suoi concittadini pretendendo TRASPARENZA (informando quindi!) e ASSUNZIONE DI RESPONSABILITA' da parte di chi (in buona fede o meno) ha sbagliato (aggiungerei anche l'ASL oltre a i quadri dirigenti di GardaUno).

C'è inoltre la terza componente del dilemma, i famosi operatori del turismo che, come ricordava qualcuno, non sono solo i proprietari di campeggi, alberghi, pizzerie e ristoranti, ma anche quanti di indotto del turismo hanno fatto una prima o spesso seconda professione (no ri-entro nel merito degli aspetti legati all'evasione fiscale già citati da chi mi ha preceduto).

No è una situazione facile. Serve ora coraggio e determinazione. Speriamo che ci siano!

A mio avviso la soluzione è più facile di quanto sembri.
A differenza di molti non credo che l'amministrazione di San Felice sia così berlusconiana. Certamente è espressione di un voto popolare fortemente radicato nel centro-destra che fra lega e PDL raccoglie a San Felice oltre il 60% dei consensi, ma credo (spero) che non sia così berlusconiana.

Ora, le logiche che illustra saggiamente Paride sono analisi di uno scenario politico certamente vero, ma anche decisamente "vecchie". Con vecchie non intendo dire che esistevano solo in passato e ora non esistono più, al contrario ritengo che siano vecchie perche legate a modo di concepire la politica "vecchia" ovvero dove si ritiene che i politici, per definizione, si spartiscono il potere fra istituzioni e para-politica (GardaUno è para-politica) a prescindere dal realizzare un progetto di miglioramento di qualità della vita dei cittadini che in questo caso si chiama TUTELA DELLA SALUTE E DELLA SICUREZZA degli abitanti di San Felice.

Si badi bene che non ho parlato di visione della politica di Destra o di Sinistra (e chi mi conosce sa che la mia militanza politica non è nel PDL ma nel PD), ma di differenza fra politica vecchia e concezione moderna, riformista, innovatrice del ruolo della politica.
Questa differenza è presente in tutto l’arco costituzionale e anche il PDL (per fortuna) non ne è esente.
Il modello berlusconiano è del primo tipo pur essendo presenti nello schieramento di destra molti seri e capaci innovatori e rinnovatori.
Altrettanto esistono a sinistra molti “conservatori di sinistra” che sono altrettanto negativi per la crescita del nostro paese quanto il modello berlusconiano

Tornando dunque al problema dell’acquedotto di San Felice a mio avviso il dilemma del prigioniero per il nostro Sindaco è piuttosto questo: sei legato al modello vecchio di fare politica (quello di cane non mangia cane citato da Giorgio) o sei (a destra) innovatore e rinnovatore del modo di fare politica e ritieni che la salute dei tuoi concittadini venga prima degli interessi corporativi e delle logiche di spartizione del potere interne al gruppo politico a cui fai riferimento?