Mi irrita la strumentalizzazione del Presidente del Consiglio, così come mi dispiace la voce a corrente alternata del Vaticano (non della Chiesa!!) quando si tratta di occuparsi di temi politici.
Ho scelto di fare mie le parole di Massimo Balliana per il mio post di oggi.
In questo blog abbiamo deciso di non parlare del dramma di Beppe ed Eluana Englaro. Ma da cattolico quale sono, ho problemi a capire perché la "vita" di Eluana vale pagine e pagine di giornali, ore di trasmissioni radio televisive, manifestazioni e dibattiti mentre in Italia si continua a morire di lavoro. Persone che hanno una famiglia, che hanno una "vita da vivere" con intensità e passione come tutti noi, ma che trovano la morte tra l'indifferenza generale: sono 106 ad oggi, le morti sul lavoro, 106.494 gli infortuni e 2.662 nuovi invalidi che spesso non meritano che poche righe su un giornale o tre secondi nel tg di rai3. Non vedo grandi manifestazioni e mobilitazioni di chicchessia e allora questo mi fa pensare... Forse che ci sono vite che valgono di più di altre? Due giorni fa ho pubblicato una foto che mi ha fatto piangere: due bambini palestinesi bruciati dal "fosforo bianco" vittime di una guerra che non guarda in faccia nessuno, vite distrutte senza che il mondo se ne sia più di tanto vergognato. Ogni giorno muoiono centinaia di uomini, donne, bambini perché non hanno acqua da bere o cibo da mangiare, perché non hanno cure sanitarie adeguate, perché sono poveri e questo mondo ha troppo schifo per ricordarsi di loro. Quando mai i media se ne occupano, poco e male, sicuramente certe immagini non si possono mandare in onda, e allora oscuriamo il dramma di milioni di persone. Anzi ci dicono che dobbiamo imparare ad essere cattivi, e se qualcuno di questi immigrati cerca di sfuggire al suo destino dobbiamo denunciarlo e rimandarlo da dove è venuto, non ci deve dare più fastidio, e poi si sa che sono per lo più stupratori, delinquenti e assassini. Ecco questo è lo strano mondo in cui sono stanco di vivere e mentre la rabbia sale mi tornano in mente le parole di una canzone di De Andrè: "E se credete ora - che tutto sia come prima - perché avete votato ancora - la sicurezza, la disciplina - convinti di allontanare - la paura di cambiare - verremo ancora alle vostre porte - e grideremo ancora più forte - per quanto voi vi crediate assolti - siete per sempre coinvolti...".
Massimo Balliana
PS... La canzone di De Andrè dedicata al maggio francese .... beh è quanto mai attuale ora, oltre che essere la mia preferita nei momenti di smarrimento politico.