"La situazione in cui si trova purtroppo il comune di San Felice è il risultato di una grave mancanza di controlli da parte dell'amministrazione comunale". Ha commentato così Marzia Serra, responsabile per la provincia di Brescia del movimento Italia dei Diritti, lo stato in cui versa il comune di San Felice del Benaco, dove circa 1.200 persone sono state vittime di episodi di gastroenterite a causa della contaminazione dell'acqua. Secondo i risultati delle analisi di laboratorio effettuate dall'Asl su campioni d'acqua prelevata il 15 giugno dall'acquedotto pubblico del comune, a causare la contaminazione è il batterio "Clostridium perfringens". Il sindaco Paolo Rosa, ha subito firmato un'ordinanza che dichiara non potabile l'acqua erogata dalla rete idrica della località della Valtenesi del Garda. L'acqua non potrà essere utilizzata né a scopo alimentare né per la pulizia personale. "Prevenire è meglio che curare, dice il proverbio - ha continuato l'esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro - che in questo caso mi sembra che non sia stato preso in considerazione. Se si è arrivati a questo punto c'è da chiedersi come mai non siano state adottate delle misure di controllo preventive in grado di salvaguardare la salute dei cittadini e l'ambiente in cui vivono. Tra l'altro a pagare le conseguenze del disastro è anche il settore turistico, se ristoranti, lidi e bar non possono operare. Auspichiamo che in futuro sia adottata una politica di ispezioni più frequenti ed attente".
Fonte: IGMPress