Nel 1992 avevo 24 anni. Frequentavo l'ultimo anno di università a Brescia, e ci andavo con la Diane di mio padre (era azzurra) condividendo il tragitto con altri amici per abbattere i costi del viaggio Salò-Brescia.
All'epoca non esisteva ancora la nuova 45-bis fino a Tormini e proprio pochi mesi prima della fine dalla "prima repubblica" il brescianissimo ministro dei Lavori Pubblici Prandini aveva inaugurato i pochi chilometri fra Virle Treponti e Nuvolera.
A Gavardo stavano ricostruendo il ponte in centro storico e le code erano davvero chilometriche. Passavo un sacco di ore in auto a parlare con i miei a amici. Vivevo buona parte della giornata a Brescia a contatto con ragazzi di tutta la provincia. Nell'aria si sentiva che le cose stavano cambiando e che qualcosa di nuovo stava arrivando.
Quando Moroni si suicidò ero proprio a Brescia ed un certo effetto la notizia me la fece. Ricordo ancora gli slogan leghisti "1, 10, 100 Moroni"; la lega che oggi è al fianco di Chiara Moroni in parlamento.
Ieri sera mi sono rivisto tutta la puntata di Blu Notte su Tangentopoli visto che domenica sera me l'ero persa. Il finale della trasmissione di Lucarelli è amaro e riassunto nelle parole di Roberto Scarpinato, procuratore aggiunto di Palermo. Amaro come è amara la realtà di oggi, visto che tutti abbiamo sotto gli occhi 14 anni di seconda Repubblica.
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